Impressioni sulla visita di papa Francesco a Lampedusa
Carissimo don Maurizio, prima di tutto desideriamo ringraziarti per averci informate sulla visita del Papa a Lampedusa. Non sapevamo niente di tutto questo, sai, raramente vediamo le notizie italiane, la TV della Moldova non trasmette simili realtà.
Dopo aver letto il tuo messaggio abbiamo cercato in internet la visita del Santo Padre, ed il motivo di questa a Lampedusa. Abbiamo letto le informazioni, in comunità e personalmente, dopo tutto questo possiamo comunicarti il nostro pensiero
comunitario.
Ci ha colpito il fatto che il Papa abbia voluto visitare gli abitanti di quest' isola per far sentire loro che non sono soli ma lui è loro vicino, che il motivo di questa visita è di pregare assieme per tutti coloro che hanno perso la vita nel mare. Con questa visita voluta dal Papa molto sobria, ci invita anche tutti noi all'accoglienza del fratello, indipendentemente dal colore della pelle e dalle sue origini, siamo tutti fratelli ed abbiamo un solo Padre Dio. Se non ci accogliamo tra noi, non possiamo neanche chiamare Dio " Padre".
Un'altra cosa che ci ha colpito è stato il saluto del Santo Padre ai musulmani assicurando che la Chiesa è loro vicina, nella ricerca di una vita più dignitosa per le loro famiglie.
Veramente questo Papa è sorprendente e ci stupisce sempre. I suoi insegnamenti, sono così semplici e nello stesso tempo profondi che ci vengono sempre in mente. Dobbiamo imparare anche noi "Chiesa" a vivere con sobrietà, semplicità e apertura all'altro se vogliamo essere testimoni credibili dell'amore con cui ci ha amato il Padre e Gesù ci ha insegnato attraverso il Suo esempio.
Ti auguriamo buona giornata, sr. Rosetta e le sorelle di Chisinau sr. Betty e sr. Mihaela. - 10 luglio 2013
TUTTO CIO' CHE FATE AD UNO DI QUESTI PICCOLI L' AVETE FATTO A ME'.
CHI HA PIANTO? CHI SI E' SENTITO RESPONSABILE???
LA DOMANDA CONTINUA ADAMO DOVE SEI?
CAINO DOV' E' TUO FRATELLO???
...........SE LA FEDE NON E' PURA TEOLOGIA, IDEA, CONCETTO PERBENISTA DI UNA COSCIENZA "APPOSTO" CON IL PROPRIO DIO CHE NON E' IL DIO DEL'ALTRO !! IL DIO DI CHI SOFFRE DI CHI E' OGGETTO E NON SOGGETTO MA SEMPLICE STRUMENTO DOVE LA NOSTRA CULTURA NE E' IMMERSA, STRUMENTO DI POTERE,QUALSIASI ESSO SIA, COMMERCIALE, BELLICO,O "SOLIDALE"
ECCO CHE ALLORA LA FEDE DIVENTA ADESIONE, CONDIVISIONE, SOTTOMISSIONE, ASSUME QUEI TRATTI DATI DA GESU' ED IMPERSONATI DA TANTI PICCOLI GRANDI GESTI FATI DA DONNE E UOMINI SEMPLICI COME PAPA FRANCESCO, GESTI PROFONDAMENTE EVANGELICI CHE ASSUMONO I TONI DELLA COMMOZIONE DINANZI AL SEPOLCRO DI LAZZARO, COMMOZIONE FATTA DI PRESENZA!!! DI PREGHIERA CIOE' ASCOLTO E D' INVOC-AZIONE !!!!
LE DOMANDE DOVREBBERO ESSERE IL NOSTRO "CUOR CONTRITO"
LE RISPOSTE SONO QUELLA FEDE CHE GESU HA PROCLAMATO:
QUANDO TORNERO LA TROVERO SULLA TERRA ???
CERTI CHE IL REGNO DI DIO AL DI LA' DI TUTTO E' DEI PICCOLI.
GRAZIE PAPA FRANCESCO.
Fabio - 10 luglio 2013
E’ stata una visita-pellegrinaggio ricca di segni, segni soprattutto di tenerezza verso tutti, ma l’omelia ha lanciato dei segnali forti, soprattutto in alcuni passaggi. Papa Francesco ha denunciato l'anestesia del cuore della società moderna. "Ci siamo abituati alla sofferenza dell'altro, non ci riguarda, non ci interessa, non è affare nostro!” ha detto il Papa, ritorna la figura dell'Innominato di Manzoni - ha affermato-. La globalizzazione dell'indifferenza ci rende tutti 'innominati', responsabili senza nome e senza volto". Ormai, ha ribadito, "guardiamo il fratello mezzo morto sul ciglio della strada, pensiamo 'poverino' e continuiamo per la nostra strada''. "Siamo una società che ha dimenticato l'esperienza del piangere, del cum-patire, del 'patire con': la globalizzazione dell'indifferenza", ha sottolineato con tono di commozione. Alla fine della omelia, papa Francesco ha chiesto "perdono per chi si è accomodato e si è chiuso nel proprio benessere che porta alla anestesia del cuore, e rivolto al Signore ha detto: “ ti chiediamo perdono per coloro che con le loro decisioni a livello mondiale hanno creato situazioni che conducono a questi drammi. Ti chiediamo perdono per coloro che con le loro decisioni a livello mondiale hanno creato situazioni che conducono a questi drammi. Perdono Signore!” Un intervento quello papale che permette ora un riscatto, un riscatto d’accoglienza e d’amore verso gli ultimi che bussano alla nostra porta.
don Maurizio - 9 luglio 2013
Papa Francesco è stato semplicemente fantastico! Credo sia riuscito davvero a scuotere le coscienze!
dott. Edoardo Zattra - 9 luglio 2013
Una “spina nel cuore”, quelle “barche che invece di essere vie di speranza diventano vie di morte” è tornato continuamente ad affacciarsi nella sua mente come “una spina nel cuore” il dramma degli immigrati verso Lampedusa, sapremo noi cogliere la profondità dei suoi gesti e delle sue parole, qel darsi "tutto" della sua persona? Anche quel "salvagente" di fiori gettato nel mare non é solo un segno di rispetto e delicatezza del Papa, é segno di quell'unico salvagente che la Chiesa possiede, Gesù Cristo, unica speranza, la carità della Chiesa, ma anche di Pietro che presiede la carità del Mondo intero.
S.V. - 9 luglio 2013
Carissimo don Maurizio,
forse è superfluo dire quanto siamo rimasti commossi dalla visita di Sua Santità Papa Francesco a Lampedusa.
Ma è stata commozione vera: niente discorsi ufficiali di Autorità e di Politici! Niente sfarzo di paramenti ed altari! Tutto nella semplicità (questa volta alla lettera) "francescana". Una preghiera ed un pianto (Resterà per sempre quel "... chi ha pianto?") ed un omaggio a quanti sono sepolti negli abissi del Canale di Sicilia, anche se fra di essi, forse, c'era qualche esaltato pronto a fare strage in nome di Allah! Ma non importa, anch'essi erano e sono dei fratelli da custodire, e -mi viene difficile a dire- da amare.
Della breve visita resterà il plauso alla popolazione dell'isola, ed in primis al suo parroco ed alla sua Caritas, come è giusto. Ma resterà anche la vergogna dei Politici -nostrani e d'oltr'Alpe- che, a parole, promettono la soluzione ad ogni problema ma in realtà non fanno che smistare quei poveracci in altri Centri ( con i reticolati ???) dai quali sono "costretti" a scappare per poi finire sui campi e nelle baraccopoli immonde dei tanti Rosarno che le stesse Autorità fingono di ignorare, finché non diventano un problema di "Ordine pubblico".
Grazie, Papa Francesco, che ci fai ricordare le Verità semplici del Vangelo: "Avevo fame, avevo sete, ero forestiero, ecc." senza dotte prediche teologiche, ma con l'esempio dei tuoi gesti.
Aurelio Scolobig - 9 luglio 2013