UNITÀ PASTORALE
Cos'è l'Unità Pastorale |
L'unità pastorale è in genere un insieme di parrocchie vicine, nel nostro caso ex parrocchie che però hanno degli elementi in comune. Il primo è che sono nate da un'unica realtà più antica, fanno tutte parte dell'unico territorio comunale e della stessa "realtà sociologica" gradiscana, sono guidate da un unico parroco.
Quest'Unità rispetta l'identità di ogni singola comunità Eucaristica, ma concorre a formare un unico consiglio pastorale parrocchiale per la gestione di tutta la parrocchia e ad avere di fatto i beni e la realtà economica in comune.
L'istituzione delle unità pastorali in genere hanno per scopo di creare una rete di collaborazione tra le parrocchie o comunque tra le diverse realtà, migliorare i servizi pastorali, suscitare un crescente spirito missionario, utilizzare nel modo migliore tutte le risorse, promuovere la comunione ecclesiale.
Certo che questo è, anche per noi, l'ideale, la mèta a cui tendere, un progetto a lunga scadenza, questo cammino chiede che tutti i membri della comunità cristiana diventino sempre più missionari sul territorio. Chiede l'impegno di valorizzare la ricca ministerialità laicale mettendo a frutto doni e carismi in servizi e ministeri già esistenti o di nuova nascita. Questa operazione pastorale porta a riconoscere obbligatoriamente sempre più il ruolo dei laici.
L'Unità pastorale é un passo decisivo verso l'attuazione di una pastorale d'insieme. Dopo il Concilio Vaticano II la pastorale non è più riservata ai presbiteri, perciò è necessario preparare e realizzare cammini di formazione e di impegno per tutti.
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Il Consiglio Pastorale Parrocchiale |
Il C.Pa.Pa.ha il compito di promuovere l'attività pastorale della parrocchia, di trattarne i problemi, di progettarne e verificarne le iniziative, in comunione con la chiesa Diocesana. In particolare ha il compito di elaborare il programma pastorale annuale della parrocchia, tenendo conto delle esigenze e delle necessità locali; Verificare e coordinare l'azione pastorale delle associazioni, movimenti e gruppi ecclesiali e realtà pastorali esistenti in parrocchia; Stimolare la partecipazione di tutti i battezzati per la soluzione dei problemi della comunità ecclesiale e per il servizio di promozione umana nell'ambito sociale; Quando richiesto essere da tramite con gli organismi del decanato e della Diocesi. Il Consiglio Pastorale Parrocchiale ha voto consultivo (cf.CDC can.536).
Tuttavia il parroco/sacerdoti, diaconi hanno il dovere di ricercare un'unità di intenti, nello spirito della comunione ecclesiale. Il C.Pa.Pa. ha primariamente il compito di promuovere la pastorale ordinaria della parrocchia, espressa dalla totalità dei suoi membri, non deve fermarsi però alla gestione dell'esistente, ma deve assumere un respiro veramente missionario. Questa comunione da ricercare, pur nella diversità delle sensibilità e delle visioni dei problemi, trova il suo centro a partire dalla centralità dell'Eucaristia. Il consiglio è il segno privilegiato della comunità visibile dei credenti. La comunione a cui tendere deve tradursi in un cammino pastorale unitario, perché la crescita personale e comunitaria sia veramente al servizio della edificazione della Chiesa.
Esso è un momento significativo della partecipazione laicale all'azione pastorale della parrocchia e si realizza anche mediante il "consigliare nella Chiesa", in vista del comune discernimento per il servizio al Vangelo. Il consiglio pastorale, in una corretta visione ecclesiologica, ha un duplice fondamentale significato: da una parte rappresenta l'immagine della fraternità e della comunione dell'intera comunità parrocchiale di cui è espressione in tutte le sue componenti, dall'altra costituisce lo strumento della decisione comune pastorale, dove il ministero della presidenza, proprio del parroco, e la corresponsabilità di tutti i fedeli sono chiamati a trovare la loro sintesi. |
L'Arcivescovo Titolare Mons. François Bacqué |
Mons. François Bacqué é nato a Bordeaux (Francia).
Uomo di grande cultura e notevole esperienza diplomatica, conosce e parla correttamente cinque lingue, ha diverse lauree, ma nello stesso tempo é un uomo semplice e affabile, sempre disponibile quando visita la sua sede gradiscana.
E' stato nunzio apostolico in Sry-Lanka, quindi a Santo Domingo, e da alcuni anni è rappresentante pontificio nei Paesi Bassi.
E' sempre felice di tornare a Gradisca per vivere con serenità alcuni momenti significativi con la comunità.
S.E.R.
Mons. François Bacqué
Via della Scrofa 70
00186 ROMA
tel. 06-698.619 |
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Unità Pastorale Gradisca e Farra d’Isonzo
Parrocchie Santissimo Salvatore, San Valeriano e Santa Maria Assunta
UFFICIO PARROCCHIALE
Gradisca, via Bergamas, 45
0481.99148
Da Lunedì a Venerdì
ore 16.30 - 18.30
info@parrocchiagradisca.it
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Parroco
don Gilberto Dudine
338 3476378
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Diacono
Franco Molli
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Diacono
Giorgio Piccagli
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"La catechesi è stata sempre considerata dalla chiesa come uno dei suoi fondamentali doveri, poiché prima di risalire al Padre, il Signore risorto diede agli apostoli un'ultima consegna: quella di render discepole tutte le genti ed insegnar loro ad osservare tutto ciò che egli aveva prescritto. In tal modo, egli affidava loro la missione ed il potere di annunciare agli uomini ciò che essi stessi avevano udito, visto con i loro occhi, contemplato e toccato con le loro mani riguardo al Verbo della vita. Nello stesso tempo, egli affidava loro la missione ed il potere di spiegare con autorità tutto quello che aveva ad essi insegnato: le sue parole, i suoi atti, i suoi miracoli, i suoi precetti. E dava loro lo Spirito per assolvere una tale missione.
Ben presto fu chiamato catechesi l'insieme degli sforzi intrapresi nella chiesa per fare discepoli, per aiutare gli uomini a credere che Gesù è il Figlio di Dio, affinché, mediante la fede, essi abbiano la vita nel suo nome, per educarli ed istruirli in questa vita e costruire il corpo di Cristo. La chiesa non ha cessato di consacrare a questo scopo le sue energie."(cfr. GIOVANNI PAOLO II Esortazione apostolica Catechesi tradendae sulla catechesi nel nostro tempo, 16 ottobre 1979)
CATECHISTI COMUNIONI
Notevole è l'impegno della Parrocchia per l'iniziazione cristiana dei fanciulli, ma ogni sforzo, rischia di essere vanificato senza l’apporto della famiglia. E’ uno dei “nodi” non ancora risolti di tutto quel cambiamento che è stato concepito fin dal documento di base “Il rinnovamento della catechesi” datato ormai al 1970. E questo pur sapendo che i genitori sono i primi responsabili dell'educazione (catechisti) dei loro figli. Testimoniano tale responsabilità innanzi tutto con la creazione di una famiglia, in cui la tenerezza, il perdono, il rispetto, la fedeltà e il servizio disinteressato rappresentano la norma. Il focolare domestico è un luogo particolarmente adatto per educare alle virtù. ( Dal Catechismo della Chiesa Cattolica , n.2223)
ITINERARIO ALLA MESSA DI PRIMA COMUNIONE
Il cammino dei gruppi parrocchiali (non associativi) in preparazione alla Messa di Prima Comunione si tengono la domenica alle ore 9,30 in Oratorio Coassini, la catechesi si conclude con la S. Messa delle ore 11,15 in Duomo.
CATECHISTI CRESIMA
La Cresima o Confermazione è vissuta di fatto come l’ultimo dei sacramenti dell’iniziazione cristiana anche se è l’Eucaristia il vero punto di arrivo, la “fonte e culmine” della vita cristiana, dando nel suo perpetuarsi nella storia del credente la forza della fedeltà, il sapore dell’esistenza e della testimonianza. A volte si parla della Cresima come del sacramento della maturità cristiana che esige una scelta ponderata sulla fede, ma questo lo si dice in senso improprio, “non si deve tuttavia confondere l’età adulta della fede con l’età adulta della crescita naturale e neppure dimenticare che la grazia del Battesimo, è una grazia di elezione gratuita e immeritata, che non ha bisogno di una ratifica per diventare effettiva” (CCC, 1308). Lo Spirito che si riceve nella Cresima è lo Spirito stesso di Gesù che egli ha ricevuto fin dall’Incarnazione (il Verbo si fa carne in Maria per opera dello Spirito Santo), è sceso su di lui nel Battesimo al Giordano in forma di colomba, lo ha guidato nella sua missione di annunciatore e rivelatore del Regno di Dio (Luca 4), fino alla sua morte e risurrezione. E’ il “suo” Spirito, dunque, che Gesù promette e dona ai suoi la sera stessa della Pasqua (Gv 20). La Cresima è sacramento della missione: donando una speciale forza dello Spirito Santo, sostiene la viva testimonianza cristiana per confessare coraggiosamente il nome di Gesù e per non vergognarsi mai della sua croce (Cfr. CCC 1303). “E’ dunque dalla Confermazione che deve maturare con sempre maggiore incisività, la presenza, la crescita e l’abilitazione ad esercitare molteplici servizi ecclesiali sia all’interno della comunità cristiana, sia nella vita della società” (Eucaristia, Comunione e comunità) |
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