Papa Francesco ha stabilito che la beata Angela da Foligno (1248-1309) sia iscritta nel catalogo dei Santi estendendo alla Chiesa universale il culto liturgico in suo onore.
La canonizzazione equipollente riconoscendo l’esistenza di un culto che supera i confini della Diocesi di Foligno e della Famiglia francescana in cui è permesso ormai da secoli, lo estende alla Chiesa universale. Del resto, più volte i Papi – da ultimo Benedetto XVI nella catechesi tenuta durante l’udienza del 13 ottobre 2010 – hanno chiamato Angela “Santa” in occasioni pubbliche, confermando di fatto il valore unanimemente riconosciuto dai teologi e dai fedeli alla sua esperienza mistica. Tra gli atti di venerazione, ricordiamo quello del Beato Giovanni Paolo II che, in visita a Foligno il 20 giugno 1993, volle pregare dinanzi all’urna della Mistica folignate. Papa Francesco è giunto alla decisione di iscrivere Angela nel catalogo dei Santi in virtù della determinazione di Papa Benedetto XVI che, autorizzando la Congregazione a derogare alla comune prassi in presenza di un culto antico, universale e ininterrotto, ha impresso una sostanziale accelerazione alla causa. Sant’Angela da Foligno, definita “Maestra dei Teologi”, nacque a Foligno da famiglia agiata nel 1248 circa. Nella sua giovinezza non compì studi approfonditi ed ebbe una vita segnata dal peccato, fino alla conversione avvenuta nel 1285 circa. Persi in breve tempo la madre, il marito e i figli, entrò verso il 1291 nel Terz’Ordine Francescano. Le scarse notizie sulla sua vita ci giungono dal Memoriale, compilato dal confessore frate A. (Arnaldo?) tra il 1292 ed il 1296 per sottoporre la sua esperienza mistica ad una commissione di teologi. Esso è contenuto nel più ampio Liber, opera di grande intensità e testo fondamentale della mistica, che ripercorre la sua esperienza dal raggiungimento della consapevolezza del peccato fino all’unione con la Trinità, dalla necessità della conoscenza di sé fino al desiderio di dare istruzioni ai figli spirituali riuniti nel Cenacolo. Morì a Foligno il 4 gennaio 1309 ed i suoi resti sono venerati nella Chiesa Conventuale di San Francesco.
La memoria liturgica – fissata al 4 gennaio, suo dies natalis – sarà ricordata nella Messa festiva di sabato 4 gennaio alle ore 18.00 in Duomo.
Santa Angela da Foligno Terziaria francescana
La Chiesa le attribuisce il titolo di beata e la sua memoria viene celebrata dall'Ordine francescano della città di Foligno, ma il popolo la invoca da secoli col titolo di santa.
Angela da Foligno, una delle prime mistiche italiane, nacque nella medievale cittadina umbra nel 1248. In gioventù, come la coetanea Margherita da Cortona, indulse alle vanità femminili, vivendo in tranquilla agiatezza in una casa non fastosa ma decorosa, accanto al marito e ai figli. Non mancarono anche gravi colpe morali culminate in una serie di confessioni e di comunioni sacrileghe. All'età di 37 anni, però, mutò radicalmente le sue abitudini di vita. Provata dal dolore con la perdita del marito e dei figli, mostrò in queste tragiche circostanze una forza d'animo non comune. Era l'anno 1285: S. Francesco le apparve in sogno e la esortò a percorrere con coraggio la via della perfezione. Angela entrò nel Terz'ordine francescano e nel 1291 emise i voti religiosi, intraprendendo un pellegrinaggio ad Assisi che doveva segnare un'orma profonda nella sua anima. Fu durante questo viaggio che Angela fece sconcertanti ed esaltanti esperienze mistiche, di cui fu stupito testimone anche il suo parente e confessore, il B. Arnaldo da Foligno: questi, temendo si trattasse di fenomeni dovuti a suggestioni del maligno, le impose di dettargli le sue esperienze interiori. Il bisogno di far luce sulle profondità di quest'anima squassata dalla grazia diede così origine ad uno dei più preziosi libri sulle esperienze mistiche di un'anima particolarmente favorita da Dio. L'autobiografia che la beata dettava in dialetto umbro veniva immediatamente resa in un limpido latino scolastico. In "trenta passi" Angela dettò quanto avveniva nella sua anima, dal momento della conversione al 1296, quando tali manifestazioni mistiche si fecero più frammentarie e lasciarono campo a nuove manifestazioni spirituali, in particolare quella della " maternità spirituale " che raccolse intorno alla "Lella da Foligno" un vero cenacolo di anime desiderose di perfezione. A loro la beata inviava numerose lettere e per loro redigeva anche le Istruzioni salutifere. La povertà, l'umiltà, la carità, la pace erano i suoi grandi temi: "Lo sommo bene dell'anima è pace verace e perfetta... Chi vuole dunque perfetto riposo, istùdisi d'amare Idio con tutto cuore, perciò che in tale cuore abita Idio, il quale solo dà e può la pace dare". La "magistra theologorum" morì a Foligno nel 1309.(santiebeati)