Una Messa sentita e solenne ha fatto memoria a Gradisca della figura del prossimo Beato Giovanni Paolo II.
La liturgia è stata magistralmente accompagnata dal canto del coro “audite Juvenes” di Staranzano diretto dalla maestra Gianna Visintin che a conclusione del rito ha eseguito il tradizionale inno polacco Gaude Mater Polonia.
All’omelia il parroco ha ripercorso le letture del giorno anche attualizzandole nella storia di papa Wojtyla, dall’atteggiamento misterioso di Dio che va a cercarsi il piccolo Davide non guardando a ciò che è apparenza, esteriorità, al miracolo del cieco nato, di Gesù che accompagna l’uomo in un cammino di scoperta e maturazione della fede in Lui.
Così è stato per Giovanni Paolo II, in quell’angolo della Polonia dio ha posato lo sguardo e non l’ha mai distolto nella sua lunga e tribolata esistenza. Dio entra dentro la storia e un’umanità cieca, ha concluso il celebrante, come del resto di oscurità era segnata anche la storia di quel lontano 16 ottobre 1978, la sera dell’elezione del Papa, ma anche in quell’occasione fu l’intervento della Provvidenza, quell’elezione inaspettata a riportare nel mondo speranza, fiducia, certezza.
In molti alla fine del rito e delle altre messe domenicali hanno sostato davanti alla preziosa immagine che raffigura Giovanni Paolo II, secondo i canoni dell’iconografia, in quell’aura di santità che tutti e anche il suo processo hanno notato possedeva già in vita.
A.T.