di Roberto Brumat
La gente è sempre migliore di chi la comanda. Un esempio? Natale 1914, campagna attorno alla cittadina di Ypres (Belgio settentrionale).
Allo scoppio della prima guerra mondiale i loro re (Giorgio V d’Inghilterra e l’imperatore Guglielmo II di Prussia) li avevano mandati ad uccidersi e loro, fanti inglesi e tedeschi, cosa fecero?
La vigilia di Natale non solo non si spararono, ma da una trincea all’altra si scambiarono gli auguri e anche piccoli regali improvvisati. Una favola? Una storia vera.
Tutto ebbe inizio quando i soldati tedeschi, nella notte del 24 dicembre, misero delle candele sugli alberi e poi intonarono le loro canzoni natalizie. Quando nella trincea nemica altri ragazzi come loro che indossavano però uniformi diverse sentirono
Stille nacht, riconobbero quel canto e risposero con le parole inglesi con cui lo conoscevano.
Stille nacht e
Silent night fecero il miracolo. Da brividi. Quegli uomini che fino a pochi minuti prima si erano sparati, ora si scambiavano auguri di buon Natale. Poi, senza più paura, da quelle trincee fangose uscirono al buio i soldati dei due eserciti nemici. Si abbracciarono e si scambiarono piccoli doni: whisky, sigari, cioccolata.
In fondo erano tutti ragazzi e non si odiavano davvero, erano obbligati a farlo: avrebbero certo preferito essere in famiglia e con gli amici, con altri giovani come quelli che avevano davanti e che dovevano invece ammazzare. I cannoni quella notte rimasero muti, permettendo agli uni e agli altri di recuperare i propri morti e di seppellirli con vere e proprie messe religiose. E durante un funerale in quella terra di nessuno, soldati tedeschi e inglesi, assieme, lessero nelle loro lingue un passo del Salmo 23:
Il Signore è il mio pastore, non mi fa mancare nulla. Su prati verdi mi fa riposare, ad acque tranquille mi conduce. Il Signore mi dona nuova forza, mi consola, mi rinfranca. Su sentieri diritti mi guida, per amore del suo nome. Anche se andassi per una valle oscura non temerei alcun male perché tu sei con me.
Quel gesto di umanità si propagò presto in altre zone del fronte, e ci fu anche un incontro di calcio tra scozzesi e sassoni che terminò solo quando la palla finì contro un filo spinato e si sgonfiò. In alcuni settori la tregua che coinvolse anche gli ufficiali, durò per tutta la giornata di Natale, in altri fino a Capodanno. Poi però gli alti comandi dei due eserciti vennero a sapere di quel fatto così oltraggioso nei confronti della guerra e condannarono a morte chi aveva permesso che i soldati familiarizzassero col nemico. Per loro una tregua natalizia era inconcepibile: così nelle vigilie di Natale del 1915, 1916 e 1917 furono ordinati pesanti bombardamenti per evitare che gli uomini tornassero ad usare il loro cuore.
Nella foto il
Daily Mirror testimonia l’evento.