Un documento del 1342, conservato presso l'archivio dell'Arcidiocesi di Udine, testimonia che in quell'anno, veniva edificata una chiesa, ma restano dubbi sulle ipotesi che tali opere riguardassero la fondazione o una ristrutturazione.
Certo è che l'edificio religioso era dedicato a San Salvatore e che i Longobardi, con la loro conversione al cattolicesimo, erano soliti attribuire tale titolo a numerosi edifici sacri. Ciò fa ritenere che la primitiva chiesetta sia stata effettivamente costruita dai Longobardi e, successivamente, nel 1342, ristrutturata ad opera del Capitolo di Aquileia.
Nel corso dei secoli la costruzione ha subito numerose trasformazioni e restauri.
Nel 1789, con l'istituzione della diocesi di Gradisca, la Chiesa parrocchiale di San Salvatore diventò cattedrale e fu dedicata agli Apostoli Pietro e Paolo.
La facciata tripartita, costruita in pietra del Carso su disegno di Paolino Zuliani, segue la suddivisione interna a tre navate e risale al periodo 1752-1758.
La parte centrale della facciata, raccordata alle ali laterali da volute, è timpanata ed è caratterizzata da colonne binate, abbellite da capitelli corinzi. Il portale centrale è sormontato da una finestra rettangolare.
All'interno, l'altar maggiore è opera del 1690 di Leonardo Pacassi, così come le statue laterali dei santi Pietro e Paolo e la cornice marmorea, posta intorno alla pala della Resurrezione che risale al Cinquecento ed è attribuibile, forse, a Pomponio Amalteo.
Sono andati persi invece gli affreschi di Giulio Quaglio, della cui "Gloria di Angeli" rimane solo qualche lacerto superstite, conservato presso il Museo Civico.
Il campanile è stato edificato tra il 1644 e il 1666, in sostituzione dell'originaria campana, che si trovava sopra la facciata principale.
Fa parte integrante della chiesa, la cappella Torriana, originariamente cappella privata della nobile famiglia della Torre. Nella cappella, il cui soffitto è decorato con eleganti stucchi della fine del Seicento, si trova il monumentale sepolcro di Nicolò II della Torre, uno dei primi capitani austriaci di Gradisca, morto nel 1557.
(testi di Orianna Furlan)