L’esteso fabbricato prospetta su via Bergamas, proprio di fronte al Duomo dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, e sulla via Battisti.
La sua storia, inizialmente, è intrecciata con quella del pio Ospitale di Gradisca, sorto probabilmente nel 1480 ad opera della pia confraternita di San Salvatore che era curatrice dell’omonima chiesuola, per rispondere alle esigenze sanitarie del presidio militare della fortezza.
L’antica confraternita fornì all’ospedale una prima organizzazione pratica e la sua attività fu beneficiata, in particolare, dai lasciti di certi Gosabbia e Bernardino da Lodi che, rispettivamente nel 1502 e nel 1517, diedero in legato all’istituzione due casette contigue, ubicate di fronte alla chiesa. Oltre che a ricovero gli edifici furono adibiti anche ad abitazione del parroco.
Le modifiche assicurarono un aumento dello spazio destinato agli invalidi, ma le risorse messe a disposizione del ricovero rimasero comunque modeste.
Le sorti dell’Ospitale si risollevarono quando, nel 1627, il testamento dei coniugi Corona, decretò eredi, in parti uguali, il Convento dei Serviti e l’Ospitale di Gradisca, ai quali fu messo a disposizione un ricco capitale di terre nonché la Casa Corona situata in “ruga Cattalana”, l’attuale via Bergamas, dove nel 1643, si trasferì l’Ospitale.
La canonica fu restaurata nel 1717 ad opera del parroco Antonio Giuseppe de Comelli, che per ingrandirla, utilizzò anche quella porzione che spettava all’ospedale, pagando allo stesso un affitto annuale.
(testi di Orianna Furlan)
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