Risentiamo oggi dalla voce di Pietro l’annuncio pasquale della Risurrezione com’è riportato nel libro degli Atti, un annuncio che non lascia indifferenti gli ascoltatori che infatti concludono con quel «Che cosa dobbiamo fare, fratelli?». Ed eloquente anche per noi è la risposta di Pietro: “Convertitevi” .
In altre parole se la Pasqua, se gli annunci che ascoltiamo non portano frutti di conversione, un cambiamento nella vita, rischiano di essere vani. Tutti siamo chiamati a questa testimonianza, oggi questa giornata dedicata per tradizione alla preghiera per le vocazioni di speciale consacrazione non ci esime dal prendere coscienza di questa comune vocazione.
Ogni anno questa domenica ci presenta il bellissimo brano del Vangelo di Giovanni sul buon pastore. Dopo averci condotto, domenica scorsa, tra i pescatori, il Vangelo ci conduce tra i pastori. Due categorie di uguale importanza nei vangeli. Dall'una deriva il titolo di "pescatori di uomini", dall'altra quello di "pastori di anime", dato agli apostoli.
Il Signore, in modi diversi, in virtù del battesimo ci fa tutti partecipi del suo essere pastore, dell’aiuto che possiamo e dobbiamo dare al suo gregge, come ci ha ricordato, nei giorni scorsi, nella sua visita, Benedetto XVI nel suo articolato discorso ad Aquileia:
”Ritornare ad Aquileia significa soprattutto imparare dalla gloriosa Chiesa che vi ha generato come impegnarsi oggi, in un mondo radicalmente cambiato, per una nuova evangelizzazione del vostro territorio e per consegnare alle generazioni future l’eredità preziosa della fede cristiana.”
In un contesto non facile, radicalmente nuovo che “è in ogni caso quello che la Provvidenza ci dona, è necessario che i cristiani, sostenuti da una “speranza affidabile”, propongano la bellezza dell’avvenimento di Gesù Cristo, Via, Verità e Vita, ad ogni uomo e ad ogni donna, in un rapporto franco e sincero con i non praticanti, con i non credenti e con i credenti di altre religioni.”
Con queste indicazioni di Pietro, chiediamo allora a Gesù Buon Pastore la grazia necessaria per la nostra personale fedeltà.
don Maurizio