Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. La risposta che Gesù dà a Tommaso è molto chiara, specialmente negli intricati percorsi del nostro tempo presente, della nostra vita invasa da mille proposte, sollecitazioni, provocazioni, strade alternative per trovare la felicità, il “navigatore” più sicuro è Lui!
Molti si chiedono, come arrivare a Dio e come vivere la propria fede in questo nostro mondo che sembra pieno di tranelli e negatività e dove è difficile vivere da cristiani?.
La risposta è: attraverso Gesù, la logica e la forza del suo Vangelo, entrando in un rapporto intimo e personale con lui, solo lui è, ci ha detto il Vangelo domenica scorsa, la “porta” delle pecore. Davvero se mi affido a Lui, se vivo in un orizzonte di fede, segnato dalla Parola, dai sacramenti, scopro tanti segni, richiami, “indicazioni stradali” per il cuore e per la vita che mi permettono di andare per la giusta direzione e non sbagliare strada. Sì la fede in Lui mi dà “occhi altri”.
Ma la strada di Dio passa dalle opere di amore che in molti modi Gesù ha indicato come vie per arrivare ad incontrare il Padre, passa dalla logica delle Beatitudini. E’ vero, è anche quella “porta stretta” di cui parla l’evangelista Matteo, ma si sa, senza sacrificio, senza “passione” non c’è nulla in questa vita.
E’ però vera anche un’altra cosa, che spesso comunque sbagliamo, pecchiamo, rifiutiamo il Suo amore, in una parola sbagliamo strada, ebbene, il “navigatore” che è il Vangelo, o meglio Gesù vivo, ci offre sempre la possibilità di correggerci e ritrovare la strada giusta, proprio come il “navigatore satellitare” che se sbagli, ti ricalcola il percorso, è questo il grande sacramento della penitenza che i nostri bambini vivranno sabato prossimo per la prima volta, che bello sarebbe rigustare spesso, anche noi adulti, quel perdono che ti permette di festeggiare, di essere felice, in pace con te stesso, con gli altri, con Dio.
don Maurizio