La pagine del Vangelo di questa domenica presentandoci la parabola dei due figli ci presenta la nostra umanità. Uomini, figli con il cuore diviso, “un cuore che dice «sì» e uno che dice «no», che dice e poi si contraddice: infatti ci ricorda l’apostolo Paolo, non compio il bene che voglio, ma il male che non voglio (Rm 7,15.19 ).
Il Signore sa bene che non esiste un figlio ideale, perfetto, c’è sempre presente nella nostra umanità uno scarto, un’incoerenza, un peccato di fondo che è sostanzialmente un’idea sbagliata di Dio. E Dio purtroppo lo vediamo, lo sentiamo a volte anche noi così, come Uno che comanda alla nostra vita, il Dio dei comandamenti appunto, come uno che complica la nostra vita, come uno che limita la nostra libertà. Dio invece è il Dio delle Beatitudini, colui che con il Vangelo vorrebbe semplificare la nostra vita suggerendoci di fidarci di Lui. E’ Uno che amplifica la nostra libertà, anzi ci fa pienamente liberi e non solo dai limiti terreni, storici, ma dalla stessa morte.
Il cambiamento possibile ci dice oggi il Vangelo si realizza nel “pentimento” del figlio, nel lasciarci affascinare “nel cuore” dall’immagine vera del Padre e del suo Regno (la vigna). Dio visto cioè come il partner della nostra vita e il suo regno come lo spazio vitale di libertà e della nostra realizzazione, della nostra vera gioia.
don Maurizio