Incredibile ma vero, continua l’annuncio evangelico e la bella immagine della vigna, dove troviamo un Dio che ci invita a lavorare con lui, a essere collaboratori-corresponsabili e non gregari, per costruire un’umanità più vera, “dove la diversità è dono e la condivisione diventa il riflesso dell'esperienza di chi, perdonato e pacificato, gioisce nel poter donare, nel potersi donare.” (P.C.) Mentre nelle due domeniche passate il Vangelo in fondo ritagliava un’ immagine misericordiosa di Dio che “ragiona con il cuore” oggi invece parla del fallimento di Dio. L’incomprensione, la logica della violenza, che trasuda dalla parabola del testo evangelico, assomiglia a una grandinata che devasta la vigna, che azzera il lavoro, che annulla il raccolto, un po’ come ha sperimentato questa estate buona parte del nostro Collio.
Il vangelo sottolinea lo sforzo di Dio, nella storia dell’umanità che si perpetua in ogni tempo, dai tempi d’Israele, al nostro tempo presente nella chiesa e nel Mondo. Quante volte l’uomo ha avvelenato questo lavoro sentendosi padrone della Vigna ma la raccolta con amara sorpresa è stata di uva selvatica. Il Vangelo si conclude con il ritornello già sentito nelle domeniche precedenti, e che è ammonimento, direbbe Benedetto XVI per « i fedeli ‘di routine’ ».
« i peccatori vi passano avanti nel regno di Dio.” “Così gli ultimi saranno primi e i primi, ultimi».
«Perciò io vi dico: a voi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che ne produca i frutti».
Il Signore ci aiuti davvero a convertirci!
don Maurizio