Oggi il Vangelo ci dona un atteggiamento inusuale di Gesù, Gesù che sgrida, si è vero lo aveva fatto anche per il mare in tempesta, forse per la cacciata dei venditori dal Tempio, ma di solito Gesù affronta il male, la malattia, la morte con moderazione, con calma, dicendo quasi sottovoce alcune parole, Alzati e cammina, Talità-Kum, al cieco vai a lavarti, ti sono rimessi i tuoi peccati …
Quel "Taci! Esci!" è qualcosa di diverso, di più forte, manifesta che Gesù si rivolge a qualcuno, ad un altro, non a una cosa, a una malattia... C’è qualcosa più forte del male, fisico, psichico o spirituale e questa è la presenza dell’Avversario, la sua dimora dentro l’uomo, è la possessione, qui Dio, qui Gesù deve gridare! Però alla fine l’ha vinta perché Dio, il bene la vita sono più forti…
Noi, come ci ricorda la famosa pagina del vangelo di Matteo dove parla del ragazzo creduto epilettico, non ce la facciamo da soli!
«Signore, abbi pietà di mio figlio. Egli è epilettico e soffre molto; l'ho già portato dai tuoi discepoli, ma non hanno potuto guarirlo».
Il Vangelo ci dice che non c’è solo la malattia, cioè l’orizzonte naturale delle cose, basta il medico, lo psicologo, il bravo di Matteo, appena citato, ci ha detto che non bastano neanche i discepoli, gli apostoli, ci vuole Gesù! Potemmo tradurre, ci vuole il sacramento!
Chi è questo indemoniato? Non certo il diavolo con le corna … è simbolo di tutte le obiezioni, i no che diciamo a Dio e alla nostra coscienza e che ci impediscono di essere veri, di diventare cristiani … Abita nella sinagoga, partecipa alla preghiera, professa la sua fede (!). dovremmo dire è uno di chiesa! Questo ci dice quanto siano vere le parole di Benedetto XVI che ha detto che il «pericolo più grave» per la Chiesa oggi non viene dalle «persecuzioni» esterne ma dal male che la «inquina» dall'interno.
E l’affermazione che fa l’indemoniato è terribile: "Che c'entri con noi, sei venuto per rovinarci!". Che potrebbe suonare così: Che c’entri o Dio con la mia vita, con quello che faccio, con i miei interessi umani. Ecco la possessione, riconoscere in Gesù il santo di Dio ma non aderisce al suo vangelo.
Allora forse oggi l’invito che ci viene fatto o la domanda che ci viene posta potrebbe essere, riconosciamo nella nostra vita un male che abbisogna di Gesù, quanto tempo che non ci confessiamo, quanto tempo che ci portiamo dentro quel fardello pesante delle nostre colpe, dei nostri peccati …?
“Mettiamoci dunque con fiducia sotto la protezione di Gesù perché lui solo è il forte. Le forze del male esistono e hanno una certa potenza, ma Dio ha l'onnipotenza e nessuno può vincerlo”. (W.C.) Al di là di questo riferimento al male che c’è anche in noi, pur conoscendo, potemmo dire credendo in Gesù, in Dio … anche il demonio lo riconosce crede che Dio esista!….C'è una domanda che dovremmo sentire nostra: "Che vuoi da noi Gesù?" "Che vuoi da me Gesù?".San Francesco la espresse con quel “Signore cosa vuoi che io faccia?” O forse già sappiamo quello che vuole da noi il Signore, ma forse gli abbiamo già detto … "Ma no Gesù, non puoi volere proprio questo!" E Lui: "Ma io voglio la tua vera felicità, la tua salvezza …"
Ancora una domanda, dove incontriamo Gesù che è capace di vincere questo nostro male profondo e oscuro?, non ci sono alternative, nel sacramento della Penitenza, nella Confessione!
don Maurizio