«Vergine Madre, figlia del tuo figlio, umile e alta più che creatura, termine fisso d'eterno consiglio, tu se' colei che l'umana natura nobilitasti sì, che 'l suo fattore non disdegnò di farsi sua fattura.»
Così Dante prega Maria nel canto 33° del Paradiso. Anche noi la contempliamo nel cuore di questo mese di agosto nello splendore della sua gloria, Assunta in cielo. In questo dogma mariano di fede noi vediamo realizzata una profezia per tutti noi, la vittoria definitiva di quella lacerazione, cioé della separazione dell'anima dal corpo che spetta a noi nella morte, ma che si ricomporrà nell’ultimo giorno. In Maria la “nostra” umanità già vive di quella gloria, già partecipa della Trasfigurazione del Signore, dell’essere abitati da Dio. “In Maria l'irruzione della gloria e dell'amore divino furono così forti che la sua natura non resse più e volò dal suo Signore, anche con il corpo, per un eccesso d'amore.” Noi, nella nostra esperienza constatiamo invece che siamo spesso restii a questa irruzione, ingresso, presenza di Dio nella nostra vita, sperimentando così tristezze, non senso, disamore per le cose, per la vita stessa, per gli altri. La “morte di amore”, come la descrivono tanti mistici, " O fiamma d'amor viva/ che soave ferisci l'anima mia nel suo profondo centro/ se vuoi ormai finisci/ rompi la tela a questo dolce incontro". ( San Giovanni della Croce) è invece vita, pienezza di vita. La morte in Maria è stata, come al chiamano gli orientali, una “dormitio”, una morte d’amore. Santa Maria, madre di Dio e madre nostra, Tu sei passata in mezzo a noi umile e povera; non hai cercato ricchezze, non onori, non riconoscimenti mondani. Hai accolto con riconoscenza il dono della Parola e a questa Parola hai consegnato tutta la tua vita. Ti preghiamo con la fiducia dei figli: donaci un cuore semplice, che non conosca il risentimento e la rivalsa, che sappia gioire della vita quotidiana consegnandosi all’infinita tenerezza di Dio; che non si lasci sedurre da apparenze, che non rincorra illusioni. Donaci di ascoltare con fede e obbedienza la Parola, di contemplare e seguire con amore il tuo Figlio perché tutta la nostra vita si svolga come un pellegrinaggio di speranza e possiamo giungere accanto al tuo Figlio dove tu ci hai preceduto e ci attendi. Amen