O Dio nostra salvezza, che in Cristo tua parola eterna ci dai la rivelazione piena del tuo amore, guida con la luce dello Spirito questa santa assemblea del tuo popolo, perché nessuna parola umana ci allontani da te unica fonte di verità e di vita.
E’ seria e opportuna la preghiera colletta di questa domenica perché è facile lasciarsi rapire da “parole umane” cioè da modi di pensare, da pseudo ideologie, dalle mode. Come fa tristezza quando arriva in parrocchia una richiesta di essere “sbattezzati”, cancellati dai registri battesimale, quasi che un segno in nero con la penna possa “cancellare” una certa vita, un dono, una grazia...ma per andare dove? Ma anche senza arrivare a quel punto “formale”, basta così poco per voltare le spalle al Signore e, come dice il Papa, vivere “come se Dio non esistesse” che è un modus vivendi che “si è dimostrato deleterio”, “il mondo ha bisogno piuttosto di vivere “come se Dio esistesse”, anche se non c’è la forza di credere, altrimenti esso produce solo un “umanesimo disumano”.
Ecco allora preziosa e bella la domanda di Pietro “Signore, da chi andremo?
Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio”. Forse è per questo che il Salmo per la terza domenica consecutiva Gustate e vedete com’è buono il Signore. Perché credere nel Signore è bello, umano, appagante, dà appunto gusto, senso alla vita a volte irrazionale. La fede è una “sottomissione” di amore, come Cristo che si è sottomesso, facendosi uomo, all’umanità, alle leggi del mondo …. “«Conoscete la benevolenza del Signore nostro Gesù Cristo: da ricco che era, si è fatto povero per voi” dice l’apostolo Paolo e ancora, Gesù, pur essendo Dio, non volle fare delle sue prerogative divine un salvacondotto, un privilegio, ma spogliò se stesso.
Certo la fede in Gesù è un dono, ma questo ci è stato fatto gratuitamente nel Battesimo, a noi coltivarlo giorno per giorno.
don Maurizio