Oggi il Vangelo stranamente ci presenta uno scriba che interroga Gesù, non per metterlo alla prova, ma per udire la sua risposta e alla fine lo loda apertamente, "hai detto bene Maestro". Gesù lo assicura che non è lontano dal regno di Dio. Alla domanda dell’uomo, Gesù precisamente risponde: "Amerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore, con tutta l'anima e con tutte le forze. Questo è il più grande e il primo dei comandamenti. Il secondo è: amerai il prossimo tuo come te stesso. Da questi due dipende tutta la legge e i profeti". Così Gesù, con la sua risposta, risolve un problema che in effetti per molti era grande perché gli ebrei avevano 613 leggi-comandamenti e stabilire quale fosse il più importante era dunque un'impresa! Ma Gesù va dritto all'essenziale dicendo che i comandamenti più importanti sono solo due.
Noi non abbiamo tutte quelle leggi, eppure pur facendo ancora (per la confessione) riferimento ai 10 comandamenti, troviamo difficoltà credere che è proprio l’amore che riassume tutto, che è “il primo” comandamento. "Dio è Amore", come ha scritto l'evangelista Giovanni, o come ha osato affermare s. Agostino: "Ama, e fa' ciò che vuoi". C'è poi anche s. Giovanni della Croce a ricordarci: "Alla fine della vita saremo giudicati sull'amore". Tutte belle affermazioni, ma difficili da mettere in pratica. Eppure Gesù ci dice che non importa tanto sapere quali sono i comandamenti più importanti, che la nostra fede cioè non può fermarsi ad una infarinatura di catechismo, ma deve aprirsi a una vita “nuova”, secondo lo Spirito, con tutto il cuore – ci dice Gesù - con tutte le forze, cioè al meglio delle nostre possibilità, come lo abbiamo contemplato in questi giorni particolari nei santi, certo in quelli sugli altari, ma anche in persone da noi conosciute che hanno tentato nella loro vita di puntare alla santità, cioè di vivere l’Amore.
don Maurizio