Oggi all'inizio del Vangelo di Luca troviamo un biglietto da visita, una card, si direbbe oggi, che ci dice di chi si parlerà, della sua storia, di cosa farà e del perché è sceso in umanità. L'evangelista Luca dipinge Gesù che si presenta alle persone a cui appartiene dal punto di vista di Dio, alla luce della vocazione che ha ricevuto, nella verità della missione che deve compiere, descrivendosi con Parola di Dio che lui stesso è. Molte volte, anzi troppo spesso, ci è chiesto e noi lo facciamo, di presentarci, come noi vorremmo essere, come gli altri ci vorrebbero, con quei modi per guadagnarci la simpatia di chi ci sta davanti, difficilmente ci presentiamo agli altri dal punto di vista di Dio … Basti pensare sul “come” si presentano in questi giorni i politici … e capiamo tutti che Dio non c’entra niente! Ma sono forme per accattivarsi le speranze dei delusi, di rispondere ai desideri dei disperati … Stanno coniando frasi "a effetto" per cercare di impressionare ed emozionarci… … Gesù invece si presenta come uno "per" gli altri, come un mandato che annunzia una salvezza che non è sua, che proclama liberazione, libertà, salvezza, giustizia.
Lo fa perché lo Spirito del Signore è su di lui, perché è stato consacrato, dedicato agli altri, lo vedremo sabato prossimo, festa della Candelora, fin dalla sua presentazione al Tempio. Non promette che farà, al futuro … ma dice che ciò che ha appena proclamato con la Parola di Dio presente nel rotolo del profeta Isaia si è adempiuto "oggi", mentre lo si ascolta … e il segno sarà che Lui la sua vita la darà davvero e poi ci sarà il riscatto di Dio, il miracolo della Risurrezione, della Pasqua! Ma come sarà possibile che questo si realizzi nel tempo di Gesù, oppresso dai Romani e da una religione alienante, dalla fame di denaro di pochi a scapito della totalità del popolo? Come del resto oggi, niente di nuovo sotto il sole questa affermazione del Qoèlet valeva ieri e vale oggi! Come è possibile tutto questo? Cioè quello che diceva il Vangelo, ciò che ha detto Gesù nella Sinagoga: A proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; a rimettere in libertà gli oppressi. Come sarà possibile questo capovolgimento della realtà dei fatti, della storia sofferta e ferita dell’umanità? In altre parole qual’é la soluzione che Gesù ha per i problemi dell’uomo, economici, finanziari, politici, sociali, familiari, religiosi della sua gente? Che siamo anche noi? La risposta è l'amore. Questa è la via che porta alla felicità, alla libertà, alla pienezza della vita. Lui amando cambia la storia, rinnova i cuori, dona una vista nuova, spalanca le porte della libertà, proclama e realizza la salvezza per gli oppressi dal male e dona al tempo l'eternità. Dovremmo far nostra quella famosa preghiera indiana dal sapore cristiano che recita così: Padre, dammi oggi il mio pane quotidiano. Ma il pane solo non è sufficiente. Dammi anche un cuore che si contenti di quello che tu mi dai. E, più ancora, dammi due mani che lo spezzino e dividano il pane fra tutti coloro che non hanno nulla da mangiare.
don Maurizio