Oggi e ancor di più una volta gli agricoltori e i lavoratori in genere avrebbero fatto proprie le parole dell’apostolo Paolo dell’odierna lettera ai Tessalonicési: “noi infatti non siamo rimasti oziosi in mezzo a voi, né abbiamo mangiato gratuitamente il pane di alcuno, ma abbiamo lavorato duramente, notte e giorno, per non essere di peso ad alcuno di voi.” Bisogna lavorare per trarre il cibo dalla terra, anzi il libro della Genesi riporta queste parole del Signore: “Con dolore (dalla terra) ne trarrai il cibo per tutti i giorni della tua vita.”
Oggi però anche il lavoro viene a mancare, il pane per tanti è difficile da reperire, questa crisi ha rubato il futuro a tanti strati della società.
Ce lo ha ricordato anche Papa Francesco nel suo indimenticabile pellegrinaggio in Brasile, sono le sue parole: «Corriamo il rischio per la crisi di avere una intera generazione che non ha avuto lavoro». E ha ricordato che «dal lavoro, dalla possibilità di guadagnarsi il pane, deriva la dignità della persona». Condannando nel contempo «la cultura dello scarto» e chiedendo invece una «cultura dell'inclusione».
Molte, infatti, sono le sofferenze che si nascondono dietro ai frutti della terra, una stima inadeguata per chi sceglie di fare l’imprenditore agricolo, una burocrazia soffocante a tutti i livelli, leggi non sempre all’altezza, lo sfruttamento che non tiene conto del rispetto e della dignità delle persone.
É chiaro che queste sofferenze toccano anche altri mondi, luoghi lavorativi che non sono quelli della terra…da ultimo da noi anche coloro che operavano presso il CIE…e operano presso il CARA. Ebbene di fronte alla “mancanza” concreta, San Martino, da sempre icona della festa del Ringraziamento, taglia il suo mantello in due e lo condivide, donando un raggio di sole e di calore che resterà sempre impresso nella memoria di tutti noi. San Martino ci insegna a vivere la vita come un dono, facendo sgorgare la speranza laddove la speranza sembra non esserci. Fondamentale resta dunque per ciascuno di noi il gesto di Martino: condividere quello che abbiamo, spartirlo fraternamente, poiché la fraternità è il fondamento e la via per la pace.
don Maurizio