Non ci disturba per niente che quest’anno la seconda domenica di avvento si sovrappone alla solennità dell'Immacolata Concezione. Anzi questa coincidenza ci aiuta nella comprensione e nell’accostamento di due personaggi biblici tanto diversi, Maria e Giovanni Battista, ambedue ci insegnano il corretto atteggiamento dell'attesa. Natale arriva in fretta e corriamo il rischio di non prepararci con verità, a non spalancare il cuore all'accoglienza. Rischio reale e sempre attuale, ancora più evidente in questo tempo di profonda crisi economica, morale, di relazioni tra persone in cui la speranza sembra spegnersi giorno dopo giorno. Perciò abbiamo bisogno di guardare in alto, al di là della concretezza o materialità della vita e anche dei fatti che ci accadono, di osare, di credere, di leggere la storia con gli occhi di Dio, o meglio alla luce della sua Parola.E Dio ci parla, come dire che non ci ha parlato con il dono di Papa Francesco che sta interrogando molti, che attira tante persone lontane al Signore alla comunione con lui?
Come non vedere in ciò che oggi accade in comunità, il ritorno del carisma di una altro Francesco, questa volta il Santo di Assisi, un richiamo alla novità del Vangelo, a innamorarsi di esso, anzi di Lui perché è Gesù vivente? E ancora un richiamo ad una vita più semplice, più povera, più fraterna, più segno dell’amore di Dio? Questa speranza e ottimismo ci viene anche dalla festa dell’Immacolata, tanto cara a Francesco d’Assisi, che così pregava: “Ti saluto, Signora Regina santa, santa Madre di Dio, Maria che sei la Vergine diventata chiesa, eletta dal santissimo Padre del cielo”. E con don Tonino Bello: “Santa Maria, Vergine dell’attesa, donaci del tuo olio perché le nostre lampade si spengono. Vedi: le riserve si sono consumate. Santa Maria, Vergine dell’attesa, donaci un anima vigiliare. Sentinella del mattino, ridestaci nel cuore la passione di giovani annunci da portare al mondo, che si sente già vecchio. Portaci finalmente arpa e cetra, perché con te mattiniera possiamo svegliare l’aurora.“
don Maurizio