C’è un particolare prezioso nel Vangelo di oggi, quando Giovanni Battista cerca di impedire a Gesù di farsi battezzare, questo particolare ricorda molto la scena nel Vangelo di Giovanni, quando Pietro vuole impedire a Gesù di lavargli i piedi.
Davvero singolare questa specie di “pudore” dei due personaggi, che non vogliono che siano invertiti i ruoli: Gesù che è il più grande, è il Signore, non può fare gesti che sovvertano le regole e i comportamenti. Chi sta in alto, deve stare in alto; chi è più potente deve comandare e avere di più di chi ha meno potere ed è comandato. Diciamocelo sinceramente il mondo è sempre andato avanti così. Se invertiamo i ruoli, togliamo un motivo di speranza in chi sta in basso. Infatti chi è meno potente e meno importante aspira a diventare di più di quel che è, e così può finalmente anche lui comandare e diventare ricco. Giovanni il Battista, in buona fede è inquadrato anch’egli in questo tipo di pensiero, che gli impedisce di vedere una logica nel gesto di Gesù di farsi battezzare come se fosse un comune peccatore.
Ma è proprio con questo gesto di “abbassamento” che Gesù rivela la sua vera identità e missione. Lui è venuto a rovesciare le logiche umane e a cambiare le regole che “ingabbiano” il mondo in strutture di potere e di asservimento, potremmo dire in caste, più o meno come in India. Se il Figlio di Dio si piega e si fa piccolo, se Colui che è senza peccato si fa trattare da peccatore, se il Signore e Maestro lava i piedi dei discepoli come un comune schiavo, allora vuol dire che qualcosa di veramente nuovo è entrato nel mondo. Ce ne ha dato tante volte testimonianza in questi 9 mesi di pontificato Papa Francesco che nell’udienza del 26 giugno ha detto espressamente: "Io non sono più importante di voi. Siamo tutti fratelli".
don Maurizio