E’ molto ricca e significativa l’immagine che l’evangelista Matteo prende oggi dal libro del profeta Isaia per dirci quello che è Gesù per noi: la luce. Nella nostra vita, vediamo spesso tenebre, resistenze, difficoltà, albergano rassegnazioni, ombre, problemi, solitudini. Tra tutte queste esperienze penose sempre ci raggiunge la parola buona del Vangelo: non vedete solo le tenebre, guardate anche la luce con cui Dio rischiara la vostra vita. Egli ha mandato Gesù per condividere con voi le vostre pene. Voi potete contare su di lui che è al vostro fianco, luce nell’oscurità. Perché, come diceva in un Angelus Papa Francesco, “Gesù illumina la nostra vita con una luce che non si spegne più.
Non è un fuoco d’artificio, non è un flash! No, è una luce tranquilla che dura sempre e ci dà pace. Così è la luce che incontriamo se entriamo per la porta di Gesù. “ E questa porta è quella della chiamata, cioè dell’elezione, dell’amore che Lui ha verso ciascuno di noi, come lo ebbe per gli apostoli. All’invito però, dice il Vangelo, “ed essi subito lasciarono le reti e lo seguirono...” Subito. Quando Gesù ti chiama il tempo dell'attesa e del ripensamento è finito o meglio si compie. Quella Voce, quella Persona, quella Parola richiedono il SUBITO, perché di chi ci si può fidare senza riserve se non di Dio? Non dobbiamo aver paura di andare dietro di Lui, non dinnanzi. Per questo motivo, non dobbiamo avere paura di seguirLo, perché Egli è la nostra guida brevettata, il capo, la sicurezza più sicura.
don Maurizio