Dicevamo due domeniche fa che la liturgia, in particolare il Vangelo ci avrebbe accompagnati in una spiegazione concreta delle Beatitudini, come un modo di essere discepoli del Signore.
Così queste domeniche che precedono il tempo di Quaresima da ordinarie possiamo dire che si rivelano straordinarie! Straordinarie perché Gesù va al cuore non solo delle questioni e della Legge, ma va al cuore dell’uomo, dando degli orientamenti. Il Vangelo infatti non è un manuale di istruzioni, con tante regole già definite e da applicare, una morale, ma un annuncio che ci salva, ci libera, ci rende capaci di amare. Ecco allora che il “Siate perfetti come il Padre”, siate santi perché io, il Signore, sono santo, non è semplicemente osservare delle norme, delle leggi, sforzarsi di essere più buoni, ma tendere alla santità, alla perfezione del cuore.
Già il fatto stesso che lui osa cambiare la Torah, la Legge, “ma io vi dico” ci invita ad avere il coraggio di lasciarci mettere in discussione nelle nostre convinzioni e sicurezze morali.
Prendiamo solo il passo dove Gesù mette in discussione il concetto di morte, la parola, Egli dice, può uccidere di più.
Pensiamo solo al tritacarne mediatico…che mai più permetterà alla persona ingiustamente colpita di riscattarsi, di recuperare la sua dignità… Sì è vero si uccide, si fa il male in tanti modi. Per questo non si stanca Papa Francesco di sottolineare come nella Chiesa occorre dare giusta attenzione anche alle parole. Lo ricordava in un recente angelus. «Vi dico la verità, sono convinto che se facciamo il progetto di evitare le chiacchiere, diventiamo santi». E ancora chiedeva il proposito di «non vivere attorniati dalle chiacchiere, specie quelle «velenose». Potrebbe essere un semplice ma impegnativo proponimento per prepararci alla Quaresima e per rendere vera per noi questa pagina di Vangelo.
don Maurizio