Con la Solennità dei Santi Pietro e Paolo Apostoli, celebriamo e ricordiamo con affetto coloro che furono le colonne della prima Chiesa. Pietro fu il primo Papa, il garante della continuità e della fedeltà della chiesa al messaggio di Gesù.
Paolo fu il grande convertito, l'annunciatore, il predicatore, colui che portò in tutto il mondo del tempo il Vangelo del Signore.
Pietro e Paolo, due uomini così diversi, due storie diverse, due personalità così straordinariamente diverse!
E’ bello e significativo che il nostro Duomo sia dedicato proprio a loro.
Pietro il pescatore di Cafarnao, uomo rude e semplice, di grande passione e slancio, Pietro che segue il Maestro con irruenza, poco abituato alle questioni teologiche, Pietro che ama profondamente Gesù, che ne scruta i passi.
Pietro abituato alla fatica, con il volto segnato da profonde rughe, con le mani ruvide e ingrossate dal lavoro con le reti, dal sole e dall'acqua.
E Paolo, così diverso da Pietro; Paolo lo studioso raffinato, l'intellettuale, il polemico, il credente intransigente che si trova per terra davanti alla luce del Cristo, ci ricorda l'ardore della fede, l'ansia
dell'annuncio, il dono del carisma, il fuoco dello Spirito. Senza di lui il cristianesimo sarebbe rimasto chiuso nell'angusto spazio dell'esperienza di Israele, grazie a lui e alla sua forza il Vangelo ha travalicato la storia.
Nella loro vita poche volte i due si incontrarono, e a volte - lo sappiamo dal racconto del Concilio di Gerusalemme che fa Paolo (Gal 2,11) – litigarono aspramente, si confrontarono, si richiamarono
alla fedeltà. Eppure il loro comune Signore li adoperò per farli diventare le due colonne principali cui poggia l'edificio della Chiesa.
Nulla avrebbe potuto mettere insieme due persone così diverse…Eppure, la Grazia di Cristo è riuscita in quest’opera che sembrava impossibile, la Grazia di Cristo ha congeniato questo miracolo. Pietro, la conservazione della fede. Paolo, lo slancio dell'annuncio.
E’ bello e consolante, oggi per noi, celebrare insieme due che mai, nella vita, avrebbero voluto essere ricordati insieme...
Per noi, per la nostra comunità cristiana di Gradisca, - e credo che questa sia la cosa più importante - la vicenda dei Santi Pietro e Paolo, a cui è dedicato anche significativamente il nostro Duomo, insegna che possiamo essere diversi, avere ciascuno la sua personalità e i propri doni, che possiamo confrontarci, ma che nella fede nel Signore Gesù dobbiamo ritrovarci tutti nell’unità. Ce lo ricorda proprio Paolo:
“Vi sono poi diversità di carismi, ma uno solo è lo Spirito; vi sono diversità di ministeri, ma uno solo è il Signore; vi sono diversità di operazioni, ma uno solo è Dio, che opera tutto in tutti” (1Cor 12, 4-6).
Pietro e Paolo, voi che siete le colonne della Chiesa: Grazie!
Grazie perché ci insegnate a vivere nella tenerezza dell’abbraccio di Cristo, nella Chiesa.
don Giulio