Pensavo alle parole del profeta Isaia, preparando l’omelia per questa domenica d’agosto, e pensavo ancora a quella povera gente, nostri fratelli e sorelle cristiani di Mosul, non solo affamati, senza casa, minacciati di morte, ma assetati, senz’acqua e questo mi ha fatto pensare al salmo 62 che recita: “O Dio, tu sei il mio Dio. All'aurora ti cerco, di te ha sete l'anima mia, a te anela la mia carne, come terra deserta, arida, senz'acqua”. Come essere solidali con questi fratelli? Non lo so, certo non possiamo far mancare la preghiera come ci ha ricordato domenica scorsa Papa Francesco, riascoltiamo le sue parole: “I nostri fratelli sono perseguitati, cacciati via, devono lasciare le loro case senza poter portare niente. Assicuro a queste famiglie vicinanza e la mia costante preghiera. Carissimi fratelli e sorelle so quanto soffrite, siete spogliati di tutto, sono con voi nella fede in Colui che ha vinto il male. E a voi invito a ricordarli nella preghiera". Ma lo dico senza banalizzare, anche ad esempio risparmiando l’acqua…che tra l’atro arriva già abbondantissima dal cielo in questa estate che non c’è! E questo dramma avviene certo per la cattiveria degli uomini, per trasformare la religione in una forma camuffata di potere, certo per causa di Satana che lavora più di quanto possiamo credere ed immaginare… ma anche a causa di quell’altra parte di umanità che siamo anche noi e che di fatto abbiamo abbandonato il Signore per seguire la nostra vita, le nostre mode, i nostri dei…
Lo diceva già il profeta Geremia: «Il mio popolo infatti ha commesso due mali: ha abbandonato me, la sorgente d’acqua viva, e si è scavato delle cisterne, delle cisterne screpolate, che non tengono l’acqua. » Cioè i nostri contenitori, le nostre sicurezze non tengono più, perdono acqua, pace, sicurezza, serenità, senso di vivere da tutte le parti…E così l’idolatria (anche il fondamentalismo islamico!) di cui il diavolo è la maschera vince con il sangue…Chiediamo oggi con più forza, come abbiamo pregato nel salmo che il Signore apra la sua mano e sazi ogni vivente perché continuava il salmista Misericordioso e pietoso è il Signore, lento all’ira e grande nell’amore. Sì è vero abbiamo poche cose a disposizione: “cinque pani e due pesci” ci suggerisce il Vangelo, e forse anche meno…però nel gesto della condivisione più che della moltiplicazione c’è la Provvidenza di Dio.
Solo alcuni particolari: la folla che pur sopraggiunta la sera non se ne va…da Gesù, è bella questa perseveranza della folla che mette l’ascolto di Gesù prima del cibo, delle cose che si dicono primarie, quanto meno basta oggi per girargli le spalle, per gettare al vento i sacramenti ricevuti…La folla non è un intralcio, un problema per Gesù, ma è ricchezza, è sfida alla fede, è luogo di condivisione e carità….
Il Vangelo di Giovanni in particolare precisa che chi ha i pani d’orzo e i pesci è un ragazzo, la sua generosità non fa prima calcoli che cosa sono cinque pani per cinquemila persone? Sono meno di niente, inutile sprecarli. E la mia fame? No! dà tutto quello che ha, senza pensare se sia molto o se sia poco. È tutto! Quanti insegnamenti, quante sfide ci fa oggi il Vangelo, se sapessimo accostarci ogni giorno alla Parola di Gesù, pian piano la nostra vita forse cambierebbe …Chiediamo questa grazia al Signore.
don Maurizio