Questo mese di agosto che ci ha fatto gustare la preziosità del “sì” di Maria nella festa dell’Assunzione al cielo,ci fa trovare l’altra faccia della medaglia sempre possibile, quella della caduta. Pietro dopo un non facile percorso personale ha faticato e non poco a dichiarare che il falegname di Nazareth è il Messia atteso da Israele, “Tu sei il Cristo”, “Signore da chi andremo, Tu solo hai parole di vita eterna…”, cade nella tentazione, anzi secondo la parola di Gesù diventa pietra di inciampo, pietra di scandalo .
Ma questo a Gesù permette di spiegare a tutti cosa significa per lui essere "Messia".
Nessuna gloria, nessun potere, nessun compromesso nel suo essere messia. Gesù dice di essere disposto ad andare fino in fondo nella sua scelta, è disposto a morire piuttosto che rinnegare il suo volto di Dio. E così sarà. Pietro lo prende da parte (è pur sempre il papa!) e lo invita a cambiare linguaggio a non scoraggiare il morale delle truppe.
Anche lui, come spesso facciamo noi, vuole insegnare a Dio come si fa a fare Dio. E Gesù reagisce, duramente: cambia mentalità, Pietro, diventa discepolo. Troppe volte invece di seguire il Signore lo precediamo. Siamo noi ad indicargli la strada, non seguiamo più la strada che egli ci indica.
Siamo noi a suggerirgli le soluzioni ai problemi, non ci fidiamo più della sua presenza, della sua azione. La croce ci scandalizza!
Chiediamo al Signore un po’ di luce per purificare la nostra fede ed essere forti nel momento della prova come ci testimonierà ancora Maria nella sua ormai vicina festa dell’Addolorata.
don Maurizio