La Giornata Missionaria mondiale che celebriamo oggi è per sua natura missionaria: la Chiesa è nata “in uscita”. La Giornata ci ricorda, sono parole di Papa Francesco nel suo Messaggio che “oggi c’è ancora moltissima gente che non conosce Gesù Cristo. Rimane perciò di grande urgenza la missione ad gentes, a cui tutti i membri della Chiesa sono chiamati a partecipare, in quanto la Chiesa Missionaria Mondiale è un momento privilegiato in cui i fedeli dei vari continenti si impegnano con preghiere e gesti concreti di solidarietà a sostegno delle giovani Chiese nei territori di missione. Si tratta di una celebrazione di grazia e di gioia. Di grazia, perché lo Spirito Santo, mandato dal Padre, offre saggezza e fortezza a quanti sono docili alla sua azione. Di gioia, perché Gesù Cristo, Figlio del Padre, inviato per evangelizzare il mondo, sostiene e accompagna la nostra opera missionaria”. E continua Papa Francesco, «Il grande rischio del mondo attuale, con la sua molteplice ed opprimente offerta di consumo, è una tristezza individualista che scaturisce dal cuore comodo e avaro, dalla ricerca malata di piaceri superficiali, dalla coscienza isolata» (Esort. ap. Evangelii gaudium, 2). Pertanto, l’umanità ha grande bisogno di attingere alla salvezza portata da Cristo. I discepoli sono coloro che si lasciano afferrare sempre più dall'amore di Gesù e marcare dal fuoco della passione per il Regno di Dio, per essere portatori della gioia del Vangelo. Oggi noi contempliamo nei Santi Giovanni Paolo II e Gianna Beretta Molla questo fuoco ardende, questa passione missionaria, soprattutto là dove l’apertura all’altro, l’amore, la generosità, la fede vengono educate, la famiglia. Ad essi, patroni universali della famiglia, chiediamo la grazia che portiamo nel cuore.
don Maurizio