E’ quella di oggi una liturgia che potremmo chiamarla di completamento assieme a quella dell’Epifania … dalla visita dei Magi al battesimo di Gesù … arricchito dal Battesimo dei piccoli Nicola e Teresa che accogliamo in comunità.
Quel bimbo di Betlemme che abbiamo contemplato nel presepe esce oggi, dopo il silenzio di Nazareth, sulla scena del mondo, la sua fede personalissima e per lo più sconosciuta esce allo scoperto, si fa vedere e nello stesso tempo mostra i lineamenti d’amore del suo volto in quelli dei due piccoli battezzati, ormai da tempo diventati amici di Gesù in questa Chiesa!
E' davvero straordinaria questa prima apparizione pubblica del Messia, di Gesù di Nazareth … Tutti lo attendono, i profeti hanno annunciato la sua venuta, il Battista lo presenta con solennità e Lui ...si mette in fila con i peccatori per farsi battezzare. Non si fa presentare nel Tempio ma sulle rive del Giordano, in periferia e per di più tra i poveri che rappresentano la periferia delle periferie … direbbe Papa Francesco!
E’ il modo coerente di Dio che parte da quella stalla di Betlemme e arriva qui sulle acque del Giordano … la rivelazione, l’incarnazione di Gesù dentro l’umanità si compie nel segno della solidarietà, del nascondimento, dell’irrilevanza, della piccolezza.
Tutta la vita di Gesù e tutte le sue scelte confermeranno questo stile sorprendente. I discepoli di ogni tempo saranno chiamati a dimenticare attese di gloria e di potere, per camminare su sentieri altri, “Insieme … alla sequela di Cristo sul passo degli ultimi” come amava dire e fare don Tonino Bello.
Questa festa, chiama anche noi a fare una riflessione sul dono della vita, sui bambini che sono la speranza del futuro, sulla vocazione della famiglia nell’educazione cristiana dei figli, del suo posto nella Chiesa, la famiglia definita dal concilio “Chiesa domestica” e anche sul dovere della comunità di accompagnare le giovani famiglie in questi passaggi importanti, nel non lasciarle sole … C’è un passaggio attualissimo della Lettera di Giovanni che abbiamo ascoltato, laddove dice:
Gesù Cristo “è colui che è venuto con acqua e sangue; non con l’acqua soltanto, ma con l’acqua e con il sangue. Ed è lo Spirito che dà testimonianza, perché lo Spirito è la verità. Poiché tre sono quelli che danno testimonianza: lo Spirito, l’acqua e il sangue. Come non pensare al mistero della Passione, oggi al dramma della persecuzione dei cristiani che sono ribattezzati nel sangue del martirio? Come non pensare forse ancor di più a quei milioni di bambini che vengono depredati della loro infanzia … o della vita prima ancora di nascere … Oppure, come non pensare allo “sgomento” di Papa Francesco per i bambini profughi dalla Siria … Questi fratelli e sorelle ci danno testimonianza, attualizzano l’evento dell’Incarnazione e redenzione di Gesù dicendoci che la fede è una cosa preziosa, quasi svegliandoci dal nostro torpore … Noi siamo stati battezzati nello Spirito, lo ha detto Giovanni nel Vangelo di oggi, «Io vi battezzo con acqua; ma viene uno che è più forte di me. Costui vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco» Ed è bello notare come dalla sottomissione umile di Gesù al battesimo di Giovanni, avviene la rivelazione dall’alto: Si 'spalancano i cieli', lo Spirito di Dio, «scende in apparenza corporea», «e vi fu una voce dal cielo: Tu sei il mio figlio prediletto, in te mi sono compiaciuto». E’ l’umiltà che opera, tutta la vita di Gesù, così come la conosciamo dal Vangelo, fatta di obbedienza radicale al Padre, di amore incondizionato agli uomini, e soprattutto del dono supremo di sé nella morte, renderanno vero il Battesimo, daranno un contenuto reale alla proclamazione di Lui come figlio di Dio.§
Apriamoci allora oggi allo stupore di un Dio che condivide tutto con noi, anche le conseguenze della nostra fragilità e miseria e ci invita a riscoprire lo straordinario dono del battesimo che noi stessi abbiamo ricevuto.
don Maurizio