“Erano circa le quattro del pomeriggio”
Mi ha sempre colpito questo particolare che l’evangelista Giovanni, a distanza di quasi sessant’anni, scrive nel suo racconto.
Egli ricorda in modo precisissimo l’ora del suo primo incontro con Gesù.
Ci vuole dire che per lui, l’incontro con il Maestro di Nazareth e Signore è stato determinante per la sua vita, che a partire da quel momento tutto è cambiato, che la sua vita non è stata più la stessa, che da quando ha accolto Gesù e l’amore di Dio, la sua vita ha cambiato gusto e colore. Proprio a partire da quel momento, dalle quattro del pomeriggio di quel assolato giorno sulle rive del fiume Giordano.
Gesù si rivolge ai due discepoli del Battista chiedendo:
“Che cercate?”. Potremmo anche tradurre “Che volete?”.
Cosa cerchiamo veramente nella vita? È una domanda che può sembrare dura e che pure rivela la sete di cielo, di bene e di infinito che abita i nostri cuori, anche quelli più aridi.
La risposta dei discepoli esprime tutta l’insicurezza della loro scelta: “Maestro, dove abiti?”.
È Lui che, allora come oggi, ci risponde:
“Venite a vedere”. Gesù ci invita a seguirlo, ci dice: fidati, muoviti, fa’ diventare questa ricerca un’esperienza che genera vita... Questa è la fede!
Noi per primi siamo chiamati ad andare a vedere, noi per primi siamo chiamati a fare l'esperienza della sequela di Gesù. Ed essi andarono; videro e restarono con lui.
Tante volte il Signore è passato nella nostra vita partendo dal nostro primo incontro con lui nel Battesimo. Se ancora, umilmente, cerchiamo di seguire Gesù è perché c’è stata una persona, un fatto, una circostanza che ce l’ha fatto incontrare. Saranno stati i genitori o i nonni, o un prete, o un’ esperienza di gruppo, o un amico, un fatto positivo, un incidente penoso … Sicuramente c’è stato “qualcuno o qualcosa” che ci ha invitato a seguirlo e a iniziare un rapporto con lui.
Noi sappiamo che, per chi incontra il Signore i giorni non sono più uguali, diventano abbracci e mani che si stringono, attimi di gioia in ogni circostanza, frammenti di luce nel buio, gocce di infinito nell’arsura.
E questo incontro possiamo accoglierlo soltanto noi; e allora anche per noi saranno “circa le quattro del pomeriggio”.
don Giulio