Non è forse un caso che la Quaresima inizi dopo l’ultimo giorno di carnevale, Mercoledì scorso, giornata delle Ceneri, siamo stati invitati a toglierci non solo le maschere di carnevale, ma quelle che troppo spesso indossiamo anche nella vita reale.
La Quaresima è il tempo della mortificazione, tempo di far tacere i pregiudizi, le chiacchiere… ma anche quello della vivificazione… a tirar fuori da noi cioè le cose positive, belle, che appassionano, scegliendo personalmente e insieme come famiglia, comunità la strada della vita che conduce al Signore, alla Pasqua!
Nei 2 brevi versetti del Vangelo c’è davvero tutto, prima di andare a predicare Gesù sceglie un tempo per sé. Quaranta giorni eco dei 40 anni del popolo d’Israele nel deserto, un tempo che viene offerto anche a noi, occasione preziosa per la nostra conversione, lungo i sentieri e i giorni di questa Quaresima… Forse la nostra conversione è chiederci se siamo contenti di ciò che siamo, di ciò che facciamo, della nostra vita cristiana, della scelta di essere cristiani... siamo cioè invitati a fare il punto della situazione della nostra vita, ed è lo Spirito santo abbiamo sentito che sospinge Gesù nel Deserto, quindi anche noi dovremmo lasciarci sospingere, guidare dallo Spirito di Dio, mentre ogni giorno siamo sospinti dalle cose, dalla materialità di tante cose da fare e situazioni ed emergenze a cui rispondere.
Dovremmo davvero lasciarci attirare dal Signore dargli spazio come ci ricorda con queste parole il profeta Osea: “la attirerò a me, la condurrò nel deserto e parlerò al suo cuore" ( Os 2, 16 ).” Dunque non per osservare delle leggi, per fare semplicemente delle cose fossero pur buone, ma per rinnamorarci di Dio. Dio ci ha detto la Prima lettura ha stretto un patto con noi, un arcobaleno che segna la fine della tempesta, della vittoria del male. Fidiamoci di Lui e avviamoci nel nostro cammino di Quaresima.
don Maurizio