Siamo nel mezzo del cammino di Quaresima e la liturgia ci sorprende mostrandoci un Gesù che davvero non ci aspettavamo: arrabbiato!
Dopo aver meditato sulle tentazioni nel deserto e poi, domenica scorsa, sulla trasfigurazione di Gesù, e aver immaginato il suo volto splendente e glorioso, oggi la Sua immagine è davvero sorprendente. Come mai Gesù ha questa reazione violenta?
All'avvicinarsi della Pasqua, questo gesto, e le parole che lo interpretano, risuonano carichi di profezia: “Non fate della casa del Padre mio un mercato!”.
Il gesto di Gesù è molto più importante di quello che istintivamente pensiamo, perché cacciando i mercanti dal Tempio fa saltare tutta una logica religiosa, ma anche politica e commerciale che
ruotava attorno al Tempio di Gerusalemme.
Allora la gente offriva animali a Dio, pensando di farlo contento e così di meritarsi la grazia richiesta. Più l'animale era costoso, più pensavano di meritarsi la grazia.
Erano e sono tentativi di “costringere” Dio a fare quello che vogliamo noi, di “comprare” la sua vicinanza.
Ma Dio ama la gratuità: nel Tempio di Gerusalemme, in ogni chiesa, ma soprattutto nel cuore di ogni uomo.
A ogni credente Gesù ripete il suo monito: non fare mercato della fede.
Non adottare con Dio la legge scadente della compravendita di favori, dove tu dai qualcosa a Dio perché lui dia qualcosa a te. Se facciamo così, se crediamo di coinvolgere Dio in questo gioco mercantile, siamo solo dei cambiamonete, e Gesù rovescia il nostro tavolo: Dio non si compra ed è di tutti. Noi siamo salvi perché riceviamo la sua Grazia, il suo perdono, la sua vita.
Casa di Dio è l'uomo vivente: non dimentichiamolo!
Gesù viene a camminare in mezzo a noi e a servirci nella massima gratuità.
Non ci chiede nulla e ci dice che il Padre sa già di cosa abbiamo bisogno.
Ci invita ad una nuova preghiera che non è più quella di chi chiede, ma quella di chi scopre di avere ricevuto molto e si limita a ringraziare; ma soprattutto ci invita a vivere nella comunione con Lui e con i fratelli.
Il nuovo Tempio ormai sarà il corpo di Gesù, di cui facciamo parte anche noi, che siamo Tempio dello Spirito Santo e membra del suo Corpo.
Gesù quel giorno nel Tempio deve essere sembrato molto strano, forse un po’ folle. San Paolo porta alle estreme conseguenze questa impressione: la croce, cioè il punto di arrivo del cammino di Gesù è “scandalo per i Giudei e stoltezza per i pagani” (1Cor 1,23). Ma è la pazzia di Dio, forse l'unico modo per dire fino a che punto arriva il suo amore per gli uomini.
don Giulio