“Abbiamo l’abitudine di domandarci, prima che finisca la giornata: “Cosa ha fatto oggi lo Spirito Santo in me? Quale testimonianza mi ha dato? Come mi ha parlato? Cosa mi ha suggerito?” “.
E’ il suggerimento che Papa Francesco ha dato ai cristiani per riprendere “confidenza” con lo Spirito Santo. «Perché è una presenza divina che ci aiuta ad andare avanti nella nostra vita di cristiani. Anche noi oggi vorremmo chiedere questa grazia al Signore. Chiedere la grazia di abituarci alla presenza di questo compagno di strada, lo Spirito Santo, di questo testimone di Gesù che ci dice dove è Gesù, come trovare Gesù, cosa ci dice Gesù. Avere una certa familiarità: è un amico. Gesù l’ha detto: “No, non ti lascio solo, ti lascio Questo”. Gesù ce lo lascia come amico». Credo che questi pensieri, semplici ma veri e profondi più di tanta alta teologia ci interroghino sul nostro rapporto intimo con il Signore , che oggi, nel nostro tempo avviene “nello Spirito”, il quale è il grande «Paraclito», come lo chiama Gesù, cioè «quello che ci difende», che «sempre è affianco a noi per sostenerci». Quante cose nel mondo, nella vita di ogni giorno attentano alla nostra libertà, alla nostra vera vita, vogliono strapparci l’anima …«La vita cristiana non sarebbe possibile, non si può capire senza la presenza dello Spirito Santo». Chiediamo al Signore che avvenga anche nella casa del nostro cuore quanto accaduto nel Cenacolo … come ricordato dal Libro degli Atti: ” Venne all’improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la casa dove stavano.“ Perché è lo Spirito la fecondità della Pasqua celebrata, altrimenti si troverebbe già archiviata, è lo Spirito la fecondità della nostra vita che il Signore vuole più ricca d’amore e più bella della sua presenza.
In questa Pentecoste apriamogli dunque il nostro cuore.
don Maurizio