La situazione che Gesù incontra nella pagina del vangelo di oggi è il massimo del dolore e della disperazione. Questo è caratterizzato dal registrare dell’evangelista di quel numero 12 sia della figlia di Giairo che ha dodici anni, sia della donna emorroissa che da dodici anni soffre. Il numero Dodici infatti è per l’antico Israele il numero della totalità. Abbiamo di fronte a noi due situazioni nelle quali si descrive il massimo del dolore, la totalità della disperazione. E davanti a questo Gesù si ferma, potremmo dire che davanti al fallimento umano e agli approfittatori della povera gente, perché così recita la pagina evangelica, quella donna: “aveva molto sofferto per opera di molti medici, spendendo tutti i suoi averi senza alcun vantaggio, anzi piuttosto peggiorando” non può dire di no. Fermiamoci a questa donna che rappresenta l’Umanità, anch’essa ammalata, vittima della cultura dello scarto, ammalata di umanità innanzitutto e questa malattia le fa perdere il senso, il gusto, l’amore della vita e alla vita, per stare all’immagine evangelica le fa perdere il sangue trasmettitore di vita all’organismo. E per di più questa umanità va alla ricerca di soluzioni “umane”… come dice una recente ricerca, per stare in Italia il fatturato del mondo dell’occulto, cioè il settore nel quale lavorano maghi, cartomanti, fattucchieri, spiritisti, sensitivi, rabdomanti, è aumentato in questi anni del 18,5 per cento, passando da 7,5 miliardi a 8,3 miliardi. Povera umanità …, eppure Gesù, come per la donna si accorge se viene toccato, invocato, se si va a Lui con sincerità … e per andare a Gesù deve trasgredire la Legge, superare il legalismo religioso. Quello per dirla con Papa Francesco di chi “rema contro” anche in vista dell’importante prossimo Sinodo sulla Famiglia. Tocchiamo anche noi con fede il manto del Signore, accogliamo cioè questa vita che il Signore ci da, nella Parola, nei sacramenti, in quella speranza e fiducia che ci può venire da incontri preziosi con persone che ci vogliono bene, che ci tengono alla nostra vita e alla nostra persona, sperimenteremo la Sua misericordia anche verso ciascuno di noi.
don Maurizio