Oggi la parola del profeta Isaìa davvero ci rincuora, è rivolta proprio a noi perché siamo tutti un po’ smarriti, a causa delle tante tentazioni e portati a una specie di “sballo-drogatura” che alla lunga porta dolore e cancella ogni senti-mento che è in noi per spingerci nella gioia effimera che affonda le radici nella disperazione e infelicità. Non possiamo nascondercelo, ce l’ha ricordato tempo fa anche il Papa con queste parole ricche di suggestione: «La tentazione è il pane nostro di ogni giorno. Se qualcuno di noi dicesse: “Ma io mai ho avuto tentazioni”?, o sei un cherubino o sei un po’ scemo, no? » Oggi troviamo Gesù in Galilea, nella Decapoli (la terra delle dieci città), un territorio pagano. Lo sentiamo a noi vicino perché anche la terra del nostro cuore è diventata un po’ pagana. Un cuore che invece, ci ricorda Papa Francesco “dobbiamo custodire allontanando ogni rumore che non viene dal Signore, allon-tanando le cose che ci tolgono la pace. Ma se dovesse trovare il nostro cuore così, un po’ pagano, incapace di ascoltare e di amare, di comunicare qualcosa di bello e prezioso, Egli non ci giudica, non gira lo sguardo dall’altra parte, non se ne va, il Vangelo oggi ci dice che si ferma. Gesù non sfugge gli impuri e li condanna, come fanno i farisei. E dice quel: «Effatà», cioè: «Apriti!». Lo dice a noi, perché il chiudersi è morire, aprici alle prove, alle sofferenze degli altri, aprirci a questo mondo che non desidera più Dio, aprirci alle altre comunità cristiane perché da soli non ce la possiamo fare, possiamo solo peccare di autoreferenzialità. Sì, anche noi abbiamo bisogno di guarire dalle nostre sordità spirituali nei confronti di Dio e dei nostri fratelli, attraverso i quali molto spesso Dio stesso ci parla, magari dicendoci: «Apriti!». Anche noi siamo sordi e muti quando con le parole e con la vita non comunichiamo la nostra fede. O quando a chi cerca una parola di bene e una testimonianza di fede, di comprensione e misericordia in realtà "non diciamo niente" con quel che facciamo e con quello che siamo. Il Signore ci aiuti in questo nostro cammino di conversione.
Don Maurizio