Forse ci può sembrare strano, ma ogni anno, puntuale, all'inizio del nuovo anno pastorale nelle nostre comunità, terminata la “dispersione” dell’estate, la sofferenza per il caldo, ma anche le tante belle e preziose attività dei campi e Grest, specialmente con i bambini, ragazzi e giovani, ci viene donata questa pagina di Vangelo. Quasi a dire che al di là del nostro “fare” c’è una domanda a cui rispondere, altrimenti tutto potrebbe non aver senso, essere soltanto aria battuta, agitazione pastorale … e poi magari sedersi, riprendendo il nostro tran tran e sentirci in pace. Invece dovremmo fare sempre quella riflessione che in questi ultimi giorni anch’io ho fatto - pensando a questi 17 anni vissuti a Gradisca- incontrando, come spesso mi capita, parole sagge, impregnate di bellezza, luce e santità di don Tonino Bello, il quale diceva: «Metti, Signore, una salutare inquietudine in coloro che si sono allontanati da te, per colpa propria o per gli scandali altrui».
Ecco o c’è questa coscienza, questa “sana” inquietudine che poi dà la pace vera, oppure … corriamo il rischio di Pietro che pur avendo risposto prontamente e pieno di entusiasmo: «Tu sei il Cristo», si sentì subito dopo rimproverare con parole dure: «Va’ dietro a me, Satana! Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini». Come ci ha anche ricordato l’apostolo Giacomo: “A che serve, fratelli miei, se uno dice di avere fede, ma non ha opere?” La fede di Pietro fatta di parole e di affermazioni teologicamente corrette, di promesse e altro, ma senza una concretezza nel seguire il Signore (Va’ dietro a me … cioè seguimi, sii vero discepolo), infatti Pietro voleva star davanti a Cristo, cioè insegnargli cosa doveva fare … non serve, è fonte di tentazione. Questo rischio è di tutti, lo è stato del primo Papa, l’apostolo Pietro, è stato anche il mio nel quale sono caduto spesso nel ministero di parroco, far passare per volontà di Dio dei miei modi di vedere, Dio non voglia dei miei capricci, quel mettersi comunque davanti o al centro che non va bene. Di questo chiedo perdono, il Signore Gesù ci aiuti tutti a seguirlo con amicizia e con amore …
vostro don Maurizio