Anche se i Vangeli non ci dicono molte cose su Maria, ci lasciano però intuire che l’umile donna di Nazareth visse un’ esistenza contrassegnata da gioie grandi e da dolori forse più grandi. Questi dolori non sono stati però il prezzo richiesto a Maria da una generica volontà di Dio, tante volte si dice: “Dio permette”, non è vero, egli vuole il nostro bene, la nostra felicità … o conseguenza della profezia del vecchio Simeone che nel tempio le disse parole pesanti: “Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione, e anche a te una spada trafiggerà l’anima”. (Lc 2,34-35) Dio non ha chiesto a Maria nessun prezzo da pagare per il privilegio unico nella storia dell’ Umanità di diventare la Madre del Signore, ma unicamente il frutto della condivisione piena di Maria della vita e della missione del Figlio; una condivisione che ha coinvolto anche il suo corpo, dal quale il Figlio di Dio ha assunto la nostra umanità, ma anche nel mistero della Passione, fino al colpo finale di lancia sul calvario. Giovanni Paolo II l’ha definita “Corredentrice”, ma ciò non significa uguale a Cristo, ma cum-redentrice "con-assieme" cioè a Lui unita profondamente, fedelmente, completamente, sempre! Carissimi, non possiamo però fermarci oggi a qualche devozione, a contemplare un dolore che può sembrare lontano duemila anni fa in quel venerdì santo, dobbiamo spostare lo sguardo anche su quella miriade di madri addolorate che piangono i loro figli, che hanno lasciato o perso famiglia e patria, soprattutto per non abiurare la fede. Domenica scorsa all’Angelus Papa Francesco ha detto: “Mettersi alla sequela di Gesù significa prendere la propria croce - tutti l’abbiamo …” e ancora …”oggi abbiamo una grande “testimonianza di tanti fratelli e sorelle nostre, giovani, anziani, ragazzi, bambini, perseguitati, cacciati via, uccisi per confessare Gesù Cristo. Tutti questi martiri, ringraziamo per la loro testimonianza e chiediamo loro di intercedere per noi. “ Chiediamo oggi a Maria questa fortezza di spirito, un cuore grande per continuare ad amare il Signore, chiediamo un rinnovato desiderio di pregare, di saper – passi il termine- “perdere tempo con il Signore” chiediamo anche a Lei di pregare per noi nei momenti decisivi della nostra vita, il nostro presente, oggi, questo tempo che ci è dato e anche per il momento finale, come recitiamo nell’Ave Maria: «Ora pro nobis ... nunc et in hora mortis nostrae». Prega per noi peccatori, adesso e nell'ora della nostra morte.
La Vergine Addolorata sotto il suo manto vi protegga sempre.
don Maurizio