Ecco il fine della storia e della nostra vita, che ricordavamo domenica scorsa, partecipare del regno di Gesù, un Regno diverso, non di questo mondo, che Pilato non riesce ad intuire preso com’è dagli intrighi del mondo, del suo Regno, del suo potere … eppure Gesù è sceso sulla terra, è venuto nel mondo per annunciare e fondare questo Regno … un mondo nuovo, senza ingiustizie, senza violenze, senza sofferenze, e questo chi non lo desidera. Ma guardandoci attorno ci chiediamo, dov’è questo Regno? Questo mondo di luce, di pace, di amore, quando vediamo dilagare le tenebre, le guerre, l’odio di vario genere? Eppure questo Regno c’è, ed è presente, certo bisogna avere occhi di fede, tutti a Calcutta vedevano dei paria che morivano sui marciapiedi delle strade, Madre Teresa invece vedeva dei Cristi. Molti in tante situazioni vedono il mezzo bicchiere vuoto, noi dobbiamo vedere il mezzo bicchiere pieno …
Questa speranza Gesù è venuta ad annunciare a tutti, soprattutto ai poveri, agli esclusi, ai peccatori.
Di questo intervento decisivo di Dio a favore degli ultimi, degli oppressi e smarriti di cuore, Gesù non è solo il messaggero convinto e infaticabile; è anche il protagonista appassionato e tenace, accreditato da Dio stesso: è lui il Messia promesso e atteso. Mentre lo annuncia, egli inaugura effettivamente il Regno di Dio, e avvia la liberazione integrale dell'umanità, con i segni sorprendenti della salvezza, annunciata dai profeti: "I ciechi recuperano la vista, gli storpi camminano, i lebbrosi sono guariti, i sordi riacquistano l'udito, i morti risuscitano, ai poveri è annunciata la buona novella" (Mt 11,5).
L’amore, la scintilla di Dio in noi, la sua grazia può fare tutto questo, testimoniare al mondo che il suo Regno è presente, non è un’illusione, ma una certezza e lo spazio della nostra libertà, di una vera umanità, di una vita che possiamo vivere in pienezza.
don Maurizio