La liturgia di oggi ci fa ripartire dall'inizio del Vangelo. È un invito, una proposta forte che ci viene fatta, quella di prenderlo in mano, aprirlo e lasciarci conquistare dal Signore, dal suo amore per noi. Solo in un amoroso ascolto e lettura del Vangelo noi comprendiamo di più il senso della nostra vita, riceviamo una luce per non barcollare nelle tenebre del mondo, riusciamo a vedere il progetto che Dio ha su ciascuno di noi, abbiamo la capacità di prendere le cose, gli avvenimenti, gli incontri non per caso, ma come un disegno di Dio, un’occasione preziosa, una ricchezza. Oggi troviamo Gesù a Nazareth, nella sinagoga, nell’atto di commentare un brano di Isaia: «Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l'unzione e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; a rimettere in libertà gli oppressi e proclamare l'anno di grazia del Signore».
Questo brano ascoltato sempre come una cosa lontana diventa attuale, reale per la prima volta in Gesù di Nazareth, come lo dice lui stesso: «Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato». Dall'antico profeta a un rabbi che non impone pesi, ma li toglie, non porta precetti, ma libertà. L'umanità è tutta in quattro aggettivi: povera, prigioniera, cieca, oppressa. Sono i quattro nomi dell'uomo. Con quattro obiettivi: portare gioia, libertà, occhi nuovi, liberazione. E poi con un quinto perché spalanca il cielo, delinea uno dei tratti più belli del volto di Dio: «proclamare l'anno di grazia del Signore», un anno, un secolo, mille anni, una storia intera fatta solo di benevolenza, perché Dio non solo è buono, ma esclusivamente buono, incondizionatamente buono. I primi destinatari sono i poveri. La Buona Notizia (Vangelo) non è una morale più esigente o più elastica, ma Dio che si china come madre sul figlio che soffre. Un Dio che dimentica se stesso, non si ricorda di sé, ma di noi: non offre libertà in cambio di ossequio, ama per primo, ama in perdita, ama senza contraccambio.Vogliamo entrare anche noi in questa schiera di uomini amati?