Oggi Gesù entra nella quotidianità di alcuni uomini, mentre lavano le reti. Chissà come lo hanno visto quei futuri apostoli quel trentenne che parlava … Gesù incontra persone stanche non solo dell’impegno della vita, del lavoro, ma del lavoro infruttuoso, della sterilità della vita: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla …».
Gesù trasforma lo strumento di lavoro di Pietro (la barca) in un ambone, luogo della Parola, ritaglia negli spazi della vita quotidiana, della professione, ma anche di tante sconfitte e amarezze la presenza e forza misteriosa dello Spirito.
E’ bello notare la disponibilità senza alcun calcolo di Pietro, una disponibilità a perdere, lui sa che di giorno non si prendono pesci, eppure … La pesca miracolosa sarà però solo un pallido segno di quella che sarà più tardi la missione di Pietro e degli altri, un’avventura aperta sino ai confini del mondo. Pietro è uno che accetta la “sfida” di Dio, è uno che si fida ma rischiando tempo e faccia, alla fine sarà uno che toccherà con mano che la parola di Gesù è diversa dalle altre …
“Dio ci raggiunge sempre alla fine di una notte infruttuosa, nel momento meno mistico che possiamo immaginare. Ci raggiunge alla fine delle nostre notti e dei nostri incubi, ci raggiunge quando siamo stanchi e depressi. Ci chiede un gesto di fiducia, all'apparenza inutile, ci chiede di gettare le reti dalla parte debole della nostra vita, di non contare sulle nostre forze, sulle nostre capacità, ma di avere fiducia in lui.”(P.C.)
In questa Giornata della Vita siamo inviatati, come Pietro, a fidarci di Lui che è la vita, a gettare la nostra rete di relazioni umane contraddistinte dalla carità, a non fermarci al già fatto, perché, stando al vangelo, anche se è giorno, tempo difficile per la pesca, cioè anche se viviamo un tempo difficile contraddistinto da tante crisi, dall’insignificanza dei valori dello Spirito, Dio su un solo nostro gesto, su una sola nostra parola, su di una piccola disponibilità può compiere davvero cose grandi.
don Maurizio