In questa domenica, la IV di Quaresima, la Chiesa con la Parola di Dio ci fa quasi respirare la bellezza della nostra resurrezione, frutto della Resurrezione del Maestro, sempre che la Sua Grazia ci raggiunga e arrivi a parlare al nostro cuore, che ha davvero bisogno di assaporare, nel ritorno a Lui, lo stupendo bacio di gioia e di pace che solo Dio sa e può donarci. E’ il tempo in cui Dio si 'lascia commuovere' dalla nostra povertà, quando finalmente comprendiamo, 'rientrando in noi stessi', quanto profonda sia la tristezza di sentirsi 'orfani' e lontani da Casa. Se ci lasciamo conquistare dalla Grazia e non sbarriamo le porte del cuore, fatto per essere amato da Dio ed amarlo, consapevoli della nostra fragilità e pochezza, avvertiremo un profondo bisogno di sentire il calore delle braccia del Padre, che si tendono verso i figli per accoglierli, stanche forse di essere state inutilmente aperte nell'attesa, ma pronte a chiudersi su quanti sanno gettarsi dentro con fiducia.
Il Padre non si lascia intimorire né frenare dal rifiuto in cui noi siamo capaci di cacciarci, sa molto bene quanto sia dura la solitudine, che può prendere possesso del cuore dell'uomo: è una terribile morte del cuore, che striscia vicino a troppi per un motivo o per un altro. Ci viene incontro, per guidarci ad una retta coscienza e consapevolezza, la stupenda parabola del figlio prodigo, un capolavoro di misericordia. Leggiamola insieme, assaporandola, parola per parola, per capire il Cuore di Dio. Può capitare a tutti di fare questa scelta errata, affidandosi alle chimere ed illusioni del mondo, privandosi del clima della Casa del Padre, un clima di Cielo.
Così come è facile farsi stordire dalle tante offerte del mondo, che sanno di disgusto della vera bellezza e della bontà. Quanto è facile per molti, per ognuno di noi, lasciarsi ingannare anche oggi, dalla voglia di., abbandonando la Casa del Padre! sotto gli occhi di tutti il disordine morale che ha come conseguenza il disgusto dell'anima, magari sbandierato come spettacolo o capacità di trasgressione, un'amarezza profonda, colmata con ogni sorta di sciocchezze, vanità e idoli sbagliati, o peggio, tradimenti, avventure, senza riuscire a superarla e venirne fuori, anzi! Si ha voglia di purezza di cuore e ci si sente immersi nel fango. Può sembrare difficile lasciare alle spalle il peso delle colpe. ma farlo è rinascere.
Non si può ignorare il Cuore buono del Padre, la sua voglia di riaverci nella Sua e nostra Casa. Occorre superare vergogna o rilassatezza e 'tornare a Casa' !
Cosa scopriremo nel grande sacramento della Penitenza - sbagliato definirla confessione - se avremo il coraggio del figlio che torna a casa? Ce lo racconta Gesù: "Quando il figlio era lontano, il padre lo vide e commosso gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò". Sembra quasi impossibile per noi uomini, di piccole vedute, che Dio possa rispondere alle nostre tante offese o indifferenze, o ancora peggio al preferire il nostro egoismo e le sciocche e vane sue gioie senza amore, con quell’Amore misericordioso che giunge alla commozione ed è narrato dal Vangelo. Ma è così l'Amore!
Grazie, Padre, di questa certezza, ma abbiamo bisogno che lo Spirito,come fece con il figlio prodigo, ci ispiri quel difficile e meraviglioso 'rientrare in noi stessi e dire: tornerò da mio Padre'.
Aiutaci!, ti preghiamo.
† Antonio Riboldi, vescovo