E’ la domenica della donna peccatrice, dovremmo dire dell’Umanità peccatrice, della quale fa parte anche la Chiesa, «santa e composta di peccatori» come ha ricordato il Concilio Vaticano II. Ma, come scrive il grande teologo Johann Baptist Metz, «il primo sguardo di Gesù non va mai sul peccato delle persone, ma sempre sulla sofferenza». Gesù scriveva, lo sguardo fisso a terra, dice il Vangelo, un gesto bellissimo, ma poi si alza in piedi, sì Gesù ti sorprende con la sua misericordia e con i suoi gesti, con la sua tenerezza e il suo amore, con il grande rispetto che ha per ogni uomo e per ogni donna. Per Lui siamo tutti importanti, anche questa Donna che è icona dell’Umanità! Per Gesù non è una peccatrice, ma innanzitutto una donna, ecco la rivelazione che ci fa il vangelo e che ci apre a questo tempo Santo di Passione e alla Grande Settimana Santa che seguirà. Gesù, come a questa donna, viene nella sua Pasqua, per ridonarci l'innocenza delle origini, nuovamente la grazia del nostro Battesimo. Gesù non guarda al nostro passato di peccato ma al nostro futuro, perché ha fiducia in noi. “Mi perdona per un atto di fede in me: nel mio inverno vede primavere che sbocciano. Perdona perché per lui il bene di domani conta più del male di oggi. Signore, concedimi la gioia di vederti mentre ti alzi e ti fai vicino, e l'umiltà di lasciare cadere di mano tutti i sassi. E, ti prometto, non lancerò mai più pietre. Contro nessuno.”
don Maurizio