Il libro degli Atti ci testimonia la proibizione di parlare di Gesù «Non vi avevamo espressamente proibito di insegnare in questo nome? ». Anche oggi sono molti quelli che cercano di assumere le vesti di “sommi sacerdoti” per far tacere la Chiesa, ma Pietro risponde che «Bisogna obbedire a Dio invece che agli uomini. Il Dio dei nostri padri ha risuscitato Gesù, che voi avete ucciso appendendolo a una croce. ». La posta in gioco cioè è troppo alta per tacere, c’è in gioco la vita eterna! Come dire che c’é un compito nella testimonianza che è più forte di qualsiasi cosa e che ha sempre fatto andare avanti la Chiesa, e così anche oggi … ed è la presenza del Risorto, così come ce la descrive il Vangelo. Gesù ci viene a incontrare nella quotidianità …
quegli apostoli erano ritornati al loro vecchio lavoro, alla pesca, fonte di stanchezza, talvolta di aridità, mezzo di semplice sopravvivenza, la presenza del Signore, il fidarsi della sua parola rende nuovo il loro lavoro, li riscatta. In altre parole la rete è efficace non perché i pescatori sono abili, ma perché c'è appunto la presenza di Gesù risorto, l’efficacia è garantita non solo e anzitutto dalle capacità di ciascuno, ma prima di tutto dalla coscienza della presenza del Signore risorto, con il quale mantenersi "in rete".
Il Vangelo ci dice così che la Pasqua e con essa la vita di fede non è qualcosa di relegabile a certi tempi, momenti o luoghi, ma entra con forza e verità nella vita quotidiana, non è in altri termini una "fuga", ma relazione vitale con il Signore, anche se spesso forse nella fatica della sua volontà.
Questa compagnia del Signore raggiunge poi il suo apice nell’Eucaristia, il pasto nuovo che, secondo la pagina del vangelo di Giovanni, Gesù stesso prepara per i suoi. E’ l'eucaristia, “Sacramento che ci tiene in rete con il Signore risorto, nel quale ci viene data la Parola che riassetta la trama dei giorni e delle opere”, che ci rende coscienti di essere mandati. Di non essere soli, di poter vincere le nostre debolezze. Un ultimo particolare del Vangelo di oggi è assai prezioso, la cosa che più commuove di questa pagina del Vangelo è che Gesù resta fedele alla promessa fatta a Pietro, nonostante Pietro fosse stato infedele alla promessa fatta a Gesù di non tradirlo mai, anche a costo della vita (cf. Mt 26, 35). La triplice domanda di Gesù si spiega con il desiderio di dare a Pietro la possibilità di cancellare il suo triplice rinnegamento durante la passione. Dio dà sempre agli uomini una seconda possibilità; spesso una terza, una quarta e infinite possibilità. Non radia le persone dal suo libro, al loro primo errore. Questa misericordia di Dio che abbiamo contemplato domenica scorsa nell’apparizione a Tommaso e che continua per ciascuno di noi, è il motivo di speranza e fiducia che ci sprona ad andare avanti, a non mollare, nonostante i fiumi d’inchiostro o le scritte sui muri, parole deboli al confronto della Parola fatta carne, crocefissa e risorta.
don Maurizio