E’ grande il nostro Dio che non vuole salvare il mondo senza di noi, e come settantadue discepoli protagonisti del Vangelo di oggi, chiede anche a noi di diventare suoi discepoli. E questo senza quello spirito espresso domenica scorsa da Giacomo e Giovanni, che vennero rimproverati da Gesù, ma, pur con la ferma decisione (a volto duro) di Gesù sempre nel Vangelo di domenica scorsa, con la gioia e la misericordia, la comprensione che sono state le qualità proprie del Figlio di Dio.
Oggi il Vangelo si apre a un discorso missionario, ci fa capire come questo dono-missione é per tutti, (rappresentato dai 72 discepoli), ma senza essere dei “battitori liberi”.
Non solo in forza della vita, del Battesimo che sono la “chiamata” primaria che ci ha fatto il Signore, ma anche perché certi luoghi umani solo noi li viviamo e quindi di fatto, solo noi siamo concretamente parlando, “la Chiesa” lì presente, la Chiesa che dice la sua. Ecco l’annuncio che ci viene fatto oggi, ogni discepolo fa parte della Chiesa, ad ognuno è affidato il Vangelo da vivere e da annunciare, secondo il proprio carisma e il proprio ministero, “vivere e da annunciare” e non in primis criticare come si sente a volte, soprattutto da quelli “dentro” come ribadisce a ogni pié sospinto Papa Benedetto, che triste realtà … Il fatto che in questi giorni il Pontefice abbia creato il Pontificio Consiglio per la nuova evangelizzazione (di terre di antica cristianizzazione, in primis l’Europa!) la dice lunga su un compito che non può venire meno e sul fatto che non si possa dormire su eventuali allori, ormai rinsecchiti. Significativa per tutti anche l’affermazione del nuovo presidente di detto Consiglio, la Chiesa in ogni sua espressione deve "tornare all'essenziale, mettere al centro l'annuncio di Gesù … annunciare la salvezza e dare speranza all'uomo di oggi” pena che diventi uno dei tanti gruppi presenti nella società, di ridursi cioè a un gruppo sociale come tanti”. E questo dovremmo tenerlo presente noi che ci riuniamo in Chiesa per l’Eucaristia, ma anche le varie realtà associative della parrocchia che di tempo ne donano forse di più ….
don Maurizio