Oggi Gesù a un banchetto ci racconta alcune parabole che intendono aiutarci a capire il regno di Dio, come entrarvi, farne parte...una frase sintetizza il come “gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date”, l’atteggiamento dell’umiltà che nasce dal riconoscimento che tutto è dono di Dio. Oggi non ce lo nascondiamo, c’è poca umiltà in giro, ognuno di noi vuole mostrare forse quello che non é…crede di essere sempre nella ragione…Questa “esteriorità” non ci fa entrare nel Regno di Dio, oggi cioè non ci fa partecipi della sua grazia, cioè del sentire che il mondo non va al massacro, non è solo spazio di ingiustizie, ma vive della presenza del Signore, ci fa partecipi della convinzione che non dobbiamo disperare…E il modello è sempre Lui, Gesù, ci ha detto infatti “imparate da me che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime”. Vivere questo atteggiamento del cuore è un invito che viene già da lontano, Dal Siracide abbiamo ascoltato "Figlio, nella tua attività sii modesto, sarai amato dall'uomo e gradito a Dio. Quanto più sei grande, tanto più umiliati; così troverai grazia davanti al Signore..."; Un consiglio sapiente, tanto sul piano umano come in quello della relazione con Dio; a nessuno infatti è gradita la persona presuntuosa, arrogante e piena di sè, che non perde occasione per imporsi all'attenzione degli altri, che peraltro giudica inferiori a sè e perciò non meritevoli di considerazione. Ne conosciamo tanti: riempiono le cronache oggi come ieri, al tempo di Gesù Chiediamo al Signore questo grande dono che fa diversa la vita, perché non basta scegliere in Chiesa l’ultimo posto, magari perché si arriva sempre in ritardo o si vuol essere pronti ad uscire per primi, e nella vita invece è tutto un correre a ottenere il primo posto, che poi di solito non troviamo, se non l'invidia che ci rode verso chi è più avanti di noi e l’ansia di vedercelo sempre rubare dagli altri…
La vita non è questo corri e arraffa, sembra dirci Gesù, la vita è un’altra cosa.
don Maurizio