La prima lettura dell’odierna liturgia, ci mostra Mosè che invoca la misericordia di Dio sull’infedeltà del suo popolo e Dio che perdona … non solo mentre l’uomo pecca, ma sembra mentre questi persiste nella sua condotta peccaminosa e anzi, quanto più l'uomo pecca, tanto più Dio ama. E’ il "pentimento" di Dio di cui alla prima lettura di oggi, anche se indirettamente, ci si ripropone nella famosa parabola comunemente conosciuta come "del figliol prodigo", ma che in realtà, avendo come protagonista assoluto Dio, si qualifica come "parabola del Padre misericordioso", che è pronto a riconciliarsi con noi, ancor prima che noi ci mostriamo pentiti per il male commesso.
Così l’apostolo Paolo scrivendo, come abbiamo appena sentito, a Timòteo, gli ricorda innanzitutto questa misericordia di Dio che lo ha giudicato degno di fiducia chiamandolo al suo servizio, mentre era “un bestemmiatore, un persecutore e un violento”. Anche noi dobbiamo riscoprire questa “misericordia infinita” di Dio, la dobbiamo sperimentare, gustare …
La domanda che dobbiamo porci, ma sarà vero? Davvero posso ricominciare, davvero Dio mi perdona, dimentica tutto? O sono favole? Chiamiamole come vogliamo, certo è che Gesù ci crede, le annuncia e realizza quanto annuncia, crede all’Amore, oggi l’uomo sembra credere solo all’economia, al denaro … Gesù crede e annuncia questo amore impossibile di Dio, questo amore indicibile, questa misericordia che ha dell’irrazionale fino ad andare in croce per affermare che è tutto vero.
Essere cristiani, discepoli dicevamo domenica scorsa, è credere in questa favola di Dio, con la semplicità dei bambini. Noi invece diciamo: ma è impossibile, la fede è una cosa la vita un’altra, in un mondo come il nostro bisogna essere razionali, con i piedi per terra, in un mondo come il nostro non si può perdonare. Cosa poteva dire razionalmente Maria all’annuncio dell’angelo? Ma è impossibile, è una favola, un sogno, e invece credette, si fidò, si caricò della sua croce e rimase fedele, sperimentando la misericordia di Dio. Chiediamo al Signore, in questo cammino di preparazione alla festa di sua Madre Addolorata, di fare questa esperienza, quella del perdono, della misericordia, perché cosa più grande non esiste, modo per dire la nostra devozione a Maria e il nostro “Credo!” a Dio non esiste … ritroviamo la chiave del nostro cuore, ritroviamo al strada del tempo per Dio, della centralità dell’Eucaristia, della confessione, in modo che Lui possa entrarvi e portare la gioia di cui ci ha parlato il Vangelo.
Permettiamo a Dio di fare festa, accogliamo questa immagine inedita di Lui, Padre incompreso dei due figli della parabola, cioè padre incompreso da noi tutti … ci aiuti in questo cammino di conversione Sua Madre, la Vergine Maria.
don Maurizio