E’davvero significativo il passo odierno del libro della Sapienza, laddove dice:”Signore, tutto il mondo davanti a te è come polvere sulla bilancia, come una stilla di rugiada mattutina caduta sulla terra. Hai compassione di tutti, perché tutto puoi, chiudi gli occhi sui peccati degli uomini, aspettando il loro pentimento. La vicinanza della commemorazione dei fedeli defunti e di Tutti i Santi ci fa dire che siamo davvero poca cosa, “polvere sulla bilancia”, o rugiada che al mattino svanisce, eppure questa nostra povertà e piccolezza è amata dalla misericordia del Signore, che dice lo stesso autore sacro, ha “compassione di tutti”.
Zacchèo intuisce che il maestro di Nazareth non è come gli altri, ha parole di vita, certo ha coscienza di essere piccolo (e non solo di statura) ma nel cuore, è un peccatore.
Eppure sente che non sarà respinto. Tutto comincia con uno sguardo, con l'umanissimo sguardo del Dio "amante della vita". Questa verità fondamentale ce la ricorda ancora il libro della Sapienza: “Tu ami tutte le creature esistenti / nulla disprezzi di quanto hai creato... Tu risparmi tutte le cose / perché tutte son tue, Signore amante della vita" (Sap 11,24.26). Zaccheo sente questa verità di Dio, di un dio che non è lontano ma si fa vicino, prossimo alla sua vita, non è Zaccheo alla ricerca di Gesù; è Gesù alla ricerca di Zaccheo; e quando Gesù cerca, trova. Anche se spesso Gesù viene invitato in casa d’altri, arriva il momento che è Lui che invita. E lo fa con una parola altamente significativa: "Oggi io devo fermarmi a casa tua". "Io devo" dice Gesù...come in quel lontano giorno nel tempio di Gerusalemme, appena dodicenne in cui rispose ai suoi genitori:”Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?” Gesù deve salvare Zaccheo, non si accontenta di avere tanti discepoli, cristiani, amici, vuole te! Non si accontenta di avere in casa un figlio, ha bisognoso anche del Prodigo, non si accontenta di 99 pecore nell’ovile, ha bisogno anche di quella smarrita. Sì, Gesù ti cerca, cerca te, ha bisogno di te, non può far nulla senza di te. Scendi finalmente dall’albero del tuo orgoglio, e come Zaccheo che “Scese in fretta e lo accolse pieno di gioia”, sii felice e riconoscente di tanto amore di Dio.
don Maurizio