In quel tempo, mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle pietre e di doni votivi, Gesù disse: «Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta». Voglio dirvi la verità, tante volte pensando a questa frase del Vangelo mi sono chiesto, che senso ha tutto il nostro affannarsi, rendere belle le nostre Chiese, pensiamo solo alla magnificenza della Sagrada Familia di Barcellona appena consacrata dal Papa, i cui lavori termineranno forse tra vent’anni … oppure per restare in casa, il nostro bell’Oratorio per il quale adesso, tra l’altro, siamo chiamati tutti a impegnarci nel sostenerlo … ma allo stesso modo dovremmo dire che senso ha la cura a volte esagerata delle nostre case, delle cose che possediamo…?
«Badate di non lasciarvi ingannare. Non lasciatevi ingannare dall’apparenza della vita, sembra dirci Gesù, da chi vi promette gioie “tutto e subito” e soprattutto a buon mercato…perché non sta lì la nostra salvezza, perché verranno giorni in cui di tutto quello che vedete non sarà lasciata pietra su pietra. Cioè niente è eterno sulla terra, eccetto l’uomo nella prospettiva della risurrezione, non il tuo conto in banca, non le tue apparenze, non la logica della violenza e del potere che sembrano attanagliarci un po’ tutti … Non resterà che pietra su pietra, dice Gesù...solo l’uomo resterà, perché figlio di Dio!
Questa domenica con i suoi temi non ci parla però della fine del mondo, ma “del fine” del mondo … quel senso della vita, dell’agire e dell’avere che dobbiamo ricercare e far nostri, pena il vuoto, il non senso …
Un’altra domanda pongono a Gesù, quando cioè avverrà tutto questo? “Gesù non risponde al quando, perché il quando è adesso.” Adesso il mondo è fragile, lo hanno sperimentato i nostri fratelli e sorelle del Veneto e del Sud d’Italia con la drammatica alluvione, adesso noi siamo fragili, deboli, per la natura e per l’amore. Ogni giorno, ogni momento se volete è la fine del mondo, la fine di un mondo...attacchiamoci al Signore, solo lui non verrà meno, è la roccia su cui fondare la nostra casa, come ci ricorda la bella parabola della casa sulla roccia, importantissima, perché riportata da tutti e tre i Vangeli sinottici. Gesù non ci chiede di scrollarci di dosso questi pensieri mondani, ma di guardare in alto, alle cose che più contano, ad essere perseveranti, perché lì sta la verità della vita!
Per il resto è Lui che ci custodisce, per Lui nulla è insignificante di noi, “nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto.”
Con questa fiducia vinca in noi il comandamento dell’amore, la logica della solidarietà, della fede in Dio, della carità operosa, di quelle cose che non verranno meno, ma resteranno per sempre.
don Maurizio