Andiamo con gioia incontro al Signore, così ci fa cantare oggi il Salmo responsoriale, “andiamo” ci dice perché il Signore viene, non rimane lontano aspettando che noi con mille sforzi lo cerchiamo e lo possiamo incontrare, ma ha l’iniziativa di venirci incontro per indicarci la vera strada della vita e della felicità.
In fondo viene perché ci vuole bene, perché non ha mai disperato di noi, come abbiamo ricordato domenica scorsa con la figura del “buon ladrone”, viene per non lasciarmi solo nelle mie solitudini e difficoltà, nel non esser capito da chi sta sopra di me nella mia professione, ma anche da chi non mi capisce nei bisogni del cuore. Questo tempo di Avvento ci aiuta a capire la vicinanza di Dio. Egli viene perché tutti possano trovarlo. Il mondo ha bisogno di speranza, non di tristezza.
Ma devo vegliare, cogliere l’occasione preziosa per incontrarlo, come ci raccomanda l’apostolo Paolo “… perché adesso la nostra salvezza è più vicina di quando diventammo credenti.”
Ecco allora che il semplice cammino di catechesi in famiglia, chiesto dai catechisti ai genitori dei bambini della Riconciliazione e della Messa di prima Comunione, nonché a quelli delle associazioni, da vivere con i loro figli è strumento prezioso per l’attesa di Lui, del Signore Gesù.
Ecco allora che anche vincere le propria comodità, superficialità, ma anche impegni vari (che possono essere seri) e partecipare alla Lectio Divina settimanale, può diventare occasione dell’ incontro con Lui. E così magari anche rinunciare a un regalo, essere più sobri a Natale e offrire un aiuto concreto e generoso per l’Oratorio Coassini, per i bisogni della parrocchia, può essere segno di questa attesa di questo bisogno di scegliere Lui, il Vangelo e non le solite cose …
Possa la prima candela della corona d’Avvento che brillerà nelle nostre chiese, davvero illuminarci mente e cuore per operare scelte che ci aiutino ad incontrare il Signore.
don Maurizio