Il tempo liturgico di Natale si conclude con l’odierna festa del Battesimo del Signore. Oggi contempliamo che il Dio che è nato a Betlemme e che abbiamo riconosciuto nella fede, nasce nel cuore di ogni credente che riceve il battesimo. Ma è Gesù stesso che ci offre una spiegazione di questo avvenimento. Di ritorno dal Giordano, nella sinagoga di Nazareth applicò a se stesso le parole di Isaia: "Lo Spirito del Signore è sopra di me: Mi ha consacrato con l'unzione...". Questo non però mediante l'uso di un olio fisico, ma mediante l'olio spirituale che è lo Spirito del Signore, "l'olio di letizia", come lo chiama un salmo.
Anche noi siamo unti, ma chiediamoci, non è forse vero che di quest’unzione non ce ne accorgiamo più, è come se fosse sparita, senza lasciare traccia, in altre parole che cosa ne abbiamo fatto del nostro Battesimo? Ecco dobbiamo riscoprire che in quel gesto, in quell’avvenimento sacramentale noi siamo stati salvati, cioè Dio ci ha detto che saremo per sempre amati, “bene amati” proprio come dice il Padre di Gesù nel Vangelo. E poi ancora un particolare, il Battesimo di Gesù nel Giordano è icona della sua immersione nella fragilità del peccato degli uomini. Gesù sceglie una strada indubbiamente non facile, che spesso lo porterà a scontrarsi con l’incomprensione anche dei suoi amici. E’ una scelta però che lui vive con libertà, come vera realizzazione della sua vita. Anche Giovanni Battista vorrebbe per un attimo risparmiare a Gesù questa strada, ma Gesù (confermato dalla voce dal cielo) proprio in questo percorso ha la possibilità di mostrare tutta la potenza dell’Amore di Dio, che“passa”attraverso l’umanità.
don Maurizio