Siamo ancora sulle rive del Giordano, sempre nella visione dei cieli aperti, e incontriamo ancora il Battista. Forse questa figura ci viene nuovamente presentata all’inizio del tempo ordinario per dirci che questo tempo, in altre parole la ferialità, non dev’essere considerata “banale, anonima” ma un tempo di traduzione, di incarnazione del nostro essere figli, cioè del nostro battesimo. Oggi ciò che è avvenuto domenica scorsa ci è testimoniato da Giovanni come cosa vera, il Battista ci dice di aver visto lui stesso questo Spirito: "Ho visto lo Spirito scendere come una colomba"(Gv 1,32) e afferma la vera identità di Gesù: "l’ Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo".
“L’agnello, nella Bibbia, è il simbolo dell’essere innocente, che non può fare del male ad alcuno, ma solo riceverlo.
La risposta cristiana al problema del dolore innocente è racchiusa in un nome: Gesù Cristo! Gesù non è venuto a darci delle dotte spiegazioni sul dolore, ma è venuto a prenderlo silenziosamente su di sé. Prendendolo su di sé, però, lo ha cambiato dall’interno: da segno di maledizione, ne ha fatto uno strumento di redenzione. Di più: ne ha fatto il valore supremo, l’ordine di grandezza più alto in questo mondo.”
Allora questa è una buona notizia per ciascuno di noi, Gesù non viene a complicare la mia esistenza, ad “aggiungere un altro peso alla mia già pesante vita, ma viene per togliere i pesi e a sanare le ferite, le mie e quelle di tutti.” E come cristiano sono invitato a vivere il mio battesimo cercando di assomigliare a Gesù, facendomi carico dei pesi degli altri. In un mondo che sembra totalmente segnato dal peccato devo sentirmi mandato da Gesù a togliere tutto quello che porta al peccato e quindi l’intolleranza, le chiusure egoistiche, gli stili contrari al vangelo che vedono quasi l’esistere nel possedere, nel consumare, nel far vedere agli altri … La Chiesa anche oggi annuncia “ecco l’agnello di Dio che toglie il peccato del mondo” non solo nella Messa all’atto dell’ostensione dell’Eucaristia, ma ogni volta che assume su se stessa la violenza del mondo con lo stile che Gesù ci ha insegnato. Emblematiche in questo senso la cronaca violenta immortalata nelle foto dei nostri fratelli copti che alla violenza inaudita mostravano proprio la croce …
don Maurizio