Il nuovo furto natalizio messo a segno alcuni giorni fa nel nostro decanato, a Romans d'Isonzo, «a conferma che i balordi non hanno fissa dimora ma riescono ad esprime in ogni luogo i loro turpi propositi», ci fa pensare a quando anche noi alcuni anni fa avevamo subito la stessa triste realtà.
Naturalmente, anche questa volta, qualcuno avrà anche detto che è solo una statuina di gesso e che è quasi politicamente corretto!
Siamo solidali come Comunità cristiana con la parrocchia di Romans d'Isonzo e con il parroco mons. Nino Carletti per il fatto grave accaduto che è segno, ben lo sappiamo, di un malessere più profondo e serio, il vuoto di
valori. E come ebbe dire il Papa tempo fa, ricevendo i rappresentanti degli episcopati europei a poche ore dall'apertura del vertice UE di Berlino, "dimenticando i valori e il cristianesimo l'Europa rischia l'apostasia da se
stessa", così possiamo dire tranquillamente noi che le nostre comunità se lasciano passare, banalizzano e dimenticano questi fatti rischiano l'apostasia da quel mondo antropologico che sono i nostri paesi e diventano un semplice aggregato di case e di gente senza storia e radici. La pace, scriveva il Servo di Dio don Tonino Bello, sta nella convivialità delle differenze, ma che si rispettano a partire dalla libertà religiosa e di espressione.
Solo il prendere coscienza dei valori veri, il non svenderli darà futuro ai nostri paesi, ci farà veramente ricchi.
«La Pace è comunione, la Pace è condivisione.! E' condividere col fratello gioie e dolori, progetti e speranze!
E' portare gli uni i pesi degli altri, con la tenerezza del dono.
E' attesa irresistibile di incontri festivi.
E' ansia di sabati senza tramonto, da vivere insieme, sul cuore della terra.
Magari, trafitti da un raggio di sole, come nei versi dei poeti. In attesa dell'ultima sera, che ci introduca nella domenica eterna, di cui la pace che sperimentiamo quaggiù è solo un pallidissimo segno.»
(don Tonino Bello)