Tanta devozione e un’affluenza di fedeli persino al di sopra delle aspettative, venerdi mattina, per l’arrivo a Gradisca della “Madonna dei Tre Popoli”. Nonostante la mattinata feriale, sono stati tanti – anche da fuori provincia – coloro i quali hanno voluto essere presenti alla giornata inaugurale dello storico pellegrinaggio della Vergine del Lussari nella cittadina della Fortezza.
Mai l’effigie mariana – se si esclude una visita del 2010 a Papa Benedetto XVI – era scesa dal santuario incastonato fra le Alpi Giulie per visitare ufficialmente un’altra Diocesi. La piccola e preziosa statua in legno di tiglio è giunta in piazza Unità d’Italia accompagnata dal parroco di Camporosso e rettore del Santuario del Lussari, mons. Dionisio Mateucic.
Ad accoglierla, oltre ai parrocchiani di Gradisca, è stato il sindaco di Gradisca Franco Tommasini accompagnato dal gonfalone comunale e – molto significativamente - il sacerdote emiliano don Simone Zanardi, parroco di Poggio Renatico: vale a dire la comunità emiliana colpita dal sisma, con cui l’Unità Pastorale del Santissimo Salvatore ha avviato un proficuo rapporto di amicizia. Lo stesso don Zanardi in serata ha portato la sua testimonianza di fede nel corso di una veglia organizzata dai giovani del Cammino neocatecumenale di S.Giorgio di Nogaro.
Con una breve processione lungo via Bergamas, la statua è stata infine condotta al Duomo, ove ad attenderla c’erano il parroco della cittadina isontina don Maurizio Qualizza, Padre Olindo Donolato dell'Ordine dei Frati Cappuccini di Castelmonte, i parroci di Sagrado e Villesse don Giovanni Sponton e don Luigi Olivo.
“Grazie di avere accolto la Madonna del Lussari come una madre. A lei chiediamo di farci da guida” ha affermato mons. Mateucic nella sua omelia, ricordando come lo storico pellegrinaggio mariano coincida con queste giornate di grande sofferenza ma anche speranza per una Chiesa che si accinge a chiudersi in meditazione per eleggere il nuovo Pontefice.
In queste sue giornate gradiscane la statua della Vergine sarà sempre seguita dai volontari del Corpo italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta e dagli uomini della locale Protezione Civile. La visita della sacra effigie mariana tanto cara ai popoli italiano, germanici e slavi avrà anche una ricaduta artistica e, perchè no, turistica. Una ventina di negozianti del centro storico espone nelle proprie vetrine le sculture lignee dell’artista Marina Giotti.
La suggestiva chiesetta di San Giovanni di via Bergamas sarà il cuore di un’esposizione che attraverso pannelli e immagini fotografiche racconterà la storia del santuario del Lussari.
Toccante e suggestiva, sempre nella giornata di venerdi, la messa accompagnata dalla Corale Gioconda dei Malati di Parkinson della regione. Anche per tutta la giornata di sabato si susseguiranno momenti di riflessione e preghiera. Alle 15 è in programma il pellegrinaggio a Gradisca della comunità slovena. Alle 18 la messa con il coro San Giuseppe di Monfalcone. Alle 20.30 al Duomo l’atteso concerto corale multiculturale con il coro femminile Multifariam di Ruda, il coro San Vito di Marano Lagunare e il coro sloveno S.Andrea di Gorizia. Domenica, giornata conclusiva dello storico pellegrinaggio, tutte le liturgie saranno animate da tanti prestigiosi gruppi corali provenienti da tutta la regione. Alle 8.30 dai cantori del Duomo, alle 9.30 dall corale San Marco di Mossa, alle 11.15 dal coro del Duomo, alle 15.30 dal gruppo Aesontium di S.Pier d'Isonzo. Il culmine delle celebrazioni mariane sarà, alle 18, la solenne messa pontificale guidata dall'arcivescovo di Gorizia, mons.Carlo Maria Redaelli, accompagnata dalla corale Città di Gradisca, cui seguirà la suggestiva processione nelle vie del centro storico gradiscano: si snoderà lungo via Bergamas, piazza Unità, via Ciotti e via Battisti prima del ritorno in Duomo.
Luigi Murciano